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Neanche in “Flintstone”, i cavernicoli protagonisti del cartone animato che nel tempo hanno ispirato diversi film, ci erano cascati: la bicicletta deve avere le ruote tonde. Lo sanno anche le pietre, appunto.

Ma su questo, una delle poche questioni che sembravano assodate e senza altre soluzioni possibili, il giovane ingegnere ucraino Sergii Gordieiev ha sempre nutrito dei seri dubbi: non è detto che le ruote di una bici debbano per forza essere perfettamente rotonde, dove sta scritto?

Così, per dimostrare al mondo che l’unico limite alla fantasia è proprio la realtà, Sergii ci ha provato, fin quando è riuscito a mettere insieme l’ennesima creatura della galleria “The Q”: la prima bici a ruote quadrate. Ma con una particolarità non da poco: funziona davvero.

Il processo di conversione di cerchi e pneumatici, da rotondi a quadrati, è raccontato in un video di circa 7 minuti su Youtube in cui Sergii mostra i vari passaggi della trasformazione svelando anche il trucco grazie al quale la ruota quadrata permette alla bici, per cominciare, di stare in piedi senza bisogno del tradizionale cavalletto, e quindi di andare avanti. Il trucco, si diceva, è che le ruote in realtà sono fisse e ciascuno dei pedali agisce su una delle due: a scorrere è soltanto lo pneumatico grazie ad alcuni meccanismi di rotolamento che assicurano la trazione in modo molto simile a quella dei cingoli dei carri armati militari.

Anche se funziona perfettamente, Sergii ammette che la sua “squadre cycling” ha ancora bisogno di una messa a punto ottimale: oltre ad essere un po’ faticosa, la pedalata risulta lenta e scomoda affrontando le curve.

In realtà, esplorando il canale YouTube “The Q”, diventa chiaro che rivisitare bicilette sia per Sergii una vera ossessione: da quella con le palline da tennis inserite negli pneumatici per ammortizzare ancora di più le sconnessioni stradali ad una che al posto delle ruote ha due enormi lame circolari, che hanno però l’inconveniente di distruggere tutto ciò su cui passano. Per finire con un modello altrettanto strano, con la ruota posteriore divisa nettamente in due, per affrontare scale e gradinate con un sorriso. Vero, basterebbe evitarle, ma chi glielo dice?