Non c’è tragedia, nella storia dell’umanità, che sia rimasta più impressa nell’immaginario collettivo di quella del “Titanic”, l’enorme transatlantico naufragato il 15 aprile 1912, quattro giorni dopo l’inizio del viaggio inaugurale. Sul fondo dell’oceano, a 3.800 metri, quella notte rimasta impressa nella storia finiscono più di 1.500 persone fra membri dell’equipaggio e passeggeri: da una parte emigranti in cerca di fortuna, dall’altra alcuni fra i più celebri miliardari dell’epoca attirati dall’idea di esserci.
A trasformare in leggenda un disastro epocale ci pensa nel 1997 l’omonimo film di James Cameron, che sullo sfondo del naufragio racconta l’amore fra Jack e Rose, al secolo Leonardo DiCaprio e Kate Winslet.
Da allora, per il Titanic è finita la pace: innumerevoli le spedizioni che sono riuscite a spingersi fino al relitto, ormai ridotto ad un ammasso di ferraglia destinato a collassare nel giro di pochi anni, a cui si aggiungono documentari e mostre sugli oggetti recuperati, con tanto di ricostruzioni degli ambienti di bordo.
A tutto questo, mancava solo qualcuno che si mettesse in testa di rifare il Titanic per poi spingerlo in mare e provare a rifare la stessa rotta di allora, dai cantieri di Southampton, in Inghilterra, al porto di New York, esattamente quella che nel 1912 la colossale nave orgoglio della “White Star Line” non era riuscita a fare.
La replica del transatlantico, il “Titanic II”, sta nascendo per volontà di Clive Palmer, un imprenditore diventato miliardario nel settore minerario ed ex politico di origine australiana che dal 2012 insegue il sogno di rifare di sana pianta “l’inaffondabile” utilizzando i progetti originali e soprattutto mettendo sul piatto circa un miliardo di dollari.
Il Titanic II, dal poco che trapela, sarà in tutto e per tutto uguale all’originale, fatte salve le tecnologie che allora non esistevano e oggi sono il minimo indispensabile. Lunga 269 metri ma più larga dell’originale, a bordo della nave della “Blue Star Line”, la compagnia di navigazione creata appositamente ispirandosi all’originale, 835 cabine divise nelle celebri tre classi distribuite su 9 livelli (383 di prima, 201 per la seconda e 251 di terza classe), pronte ad ospitare 2.345 passeggeri. Non potranno mancare i 4 fumaioli, l’iconica scalinata d’onore della sala da pranzo e l’aggiunta di sollazzi moderni come teatri, piscine, sale fumatori, casinò, ristoranti gourmet, sale da ballo e caffetterie. E a scanso di equivoci, un ponte aggiuntivo sarà interamente dedicato alle misure di sicurezza, con scialuppe per tutti i passeggeri e abbondanza di equipaggiamenti di emergenza.
La struttura di compartimentazione dello scafo è decisamente più robusta del Titanic originale, così come le tecnologie Gps e radar garantiscono una minuziosa pianificazione del percorso e un monitoraggio continuo della posizione.
A muoverla ci penserà invece un avanguardistico triplo sistema di propulsione diesel-elettrico che prende il posto degli ormai superati motori a vapore, mentre rispetto al progetto originale è stata abbassata la prua, che nell’originale rendeva difficile la visuale dal ponte di comando.
Il viaggio inaugurale del Titanic II, incrociando tutte le dita possibili, è previsto per il 27 giugno 2027, e le prenotazioni sembra che abbiano superato abbondantemente il migliaio. La promessa è di “offrire ai passeggeri un viaggio nel tempo come nessun altro, immergendoli completamente nell'opulenza e nello splendore della vita a bordo del Titanic originale”.
L’itinerario, come accennato, sarà identico all’originale: dopo la partenza da Southampton il Titanic toccherà Cherbourg, in Francia, dove anche allora erano saliti altri passeggeri, per poi prendere il mare puntando la prua verso la rada di New York. A proposito: inutile cercarli a prua, Jack e Rose non ci saranno.