Un tempo, era compito dello “chaperon” accompagnare le giovani nubili di buona famiglia nell’ingresso in società. Un’usanza che si è persa del tutto, ma che il modernissimo Giappone ha deciso in qualche modo di sdoganare, affidando al Governo il ruolo di chaperon.
Tutto nasce da una tendenza preoccupante: nel paese del Sol Levante la crisi della natalità sfiora ormai livelli di allarme sociale. Secondo i dati più recenti, nel 2023 le nascite sono state 758mila, il 5,1% in meno rispetto all’anno precedente, una curva in discesa che ha toccato anche i matrimoni, fermi a 489.281 (-5,9%), per la prima volta in 90 anni scesi al di sotto della soglia psicologica di 500mila. Per finire con l’ultimo dato, forse il più sconcertante di tutti: un terzo della popolazione supera i 65 anni di età, e quella media si aggira sui 48 anni, con in più l’aggravante di previsioni che parlano di un ulteriore calo del 30% dei giapponesi entro il 2070.
Numeri che hanno spinto il Governo a definire quella in atto “La crisi più grave che il Giappone deve affrontare”, annunciando “misure senza precedenti” per potenziare l’assistenza all’infanzia, aumenti salariali, promuovere la “life balance” e stanziare sussidi per l’alloggio destinati ai lavoratori più giovani.
Oltre al pacchetto di natura economica, i governanti si sforzano anche di spingersi verso un cambio radicale nelle abitudini dei giapponesi, per natura piuttosto chiuso e solitario. A Tokyo, ad esempio, la tentacolare capitale affollata da 14 milioni di anime sole, è stata varata la “Tokyo Futari Story”, una app di incontri gestita direttamente dal Governo che attraverso un sistema di matchmaking regolato dall’IA, punta a facilitare l’incontro fra single.
L’app, costata 500 milioni di yen (3 milioni di euro circa) attualmente in fase di test e prevista a pieno regime all’inizio del prossimo anno, obbliga unicamente a rispondere ad un “test diagnostico dei valori” in cui è possibile indicare anche quali devono essere le caratteristiche del partner ideale. Dati che l’IA utilizzerà per scandagliare i profili fino ad individuare quelli che più si avvicinano ai requisiti richiesti.
Gli iscritti devono però soddisfare alcuni parametri che in qualche modo assicurino la sincerità nella ricerca di una relazione vera e impegnata, e non di un passatempo. Per cominciare, l’obbligo di documentare lo Stato civile e di inserire un’autocertificazione firmata che dimostri la volontà di trovare un/una partner con cui convolare a nozze. Per finire con le indicazioni del reddito, che dev’essere sufficiente a mantenere un’eventuale nuova famiglia.