Non è ancora chiaro del tutto se la coppia è già scoppiata, ma l’avvento di Donald Trump ed Elon Musk ce lo ricorderemo a lungo. E neanche loro, vista la straordinaria capacità di monetizzare tutto quello su cui mettono gli occhi.
Di recente, ad accomunarli ancora una volta, sono le decisioni di entrambi di avvicinarsi al mondo del food, mettendo i rispettivi marchi (o cognomi, come nel caso dell’ego ipertrofico di Trump), su un paio di idee che magari non avranno fortuna, ma che nessuno esclude possano averne, e anche tanta.
La pizza di Donald…
Doverosamente bisogna iniziare dal “commander-in-chief”, Trump, il presidente più ciuffato della storia, che attraverso i profili social della “Trump Tower” di New York, un tempo la sua residenza dorata nel cuore della Grande Mela, ha annunciato l’apertura della prima “Trump Pizza”, una pizzeria che è parte del piano di rinnovamento del “Trump Café”.
La passione di Donald per il più celebre piatto italiano è assai nota, anche se equamente divisa con il tipico “junk food” americano della sua dieta preferita: hamburger, hot dog, bibite gassate e milk shake come se piovesse.
Un locale, come recita il claim lanciato per l’occasione, “dove la tradizione di New York incontra l’artigianalità italiana”. Dalle poche immagini in circolazione si nota un elegante forno a gas in muratura rivestito di marmo bianco, lo stesso che riveste il bancone. Il menù va sul sicuro con le pizze più tradizionali (rotonde e già tagliate a “slices”), a cominciare dall’amatissima “Pepperoni” che per gli americani è sinonimo di salame piccante, ma nella scelta non mancheranno nemmeno panini e bruschette.
Migliaia i commenti e le ironie che hanno riempito i social: da chi si chiedeva se Trump avesse cambiato strategia coniando “Make pizza great again” a chi preferiva sincerarsi se sul costo della pizza andassero applicati gli ormai famigerati dazi.
… e gli hamburger di Elon
La leggenda racconta che l’idea del “Tesla Diner” gli sia balzata in mente nel 2023, quando Elon se ne stava ancora lontano dalla politica e pensava solo a fare denari. Dopo aver acquistato un prestigioso terreno di 2.500 mq sul Santa Monica Boulevard, la lunghissima arteria di Los Angeles che dopo essere nata dalle parti dell’iconico Sunset Boulevard attraversa Beverly Hills e West Hollywood per poi cedere il passo a strade con altri nomi davanti all’oceano.
L’unico accenno pubblico al progetto risale ad un post su “X”, l’ex Twitter che Musk si è comprato cambiando nome e regole, e riguardava il progetto di un locale che fosse l’incontro tra “Grease e i Jetson”, riferimento ai gloriosi anni dei diner resi immortali dalla pellicola con John Travolta e Olivia Newton-John e il cartone animato ambientato nel futuro che da queste parti era noto come “I pronipoti”.
Da allora sono iniziati i lavori e anche se il diner non è ancora stato inaugurato, ormai è chiaramente visibile l’inconfondibile tocco di Elon Musk, che ha voluto una costruzione circolare che ricorda un disco volante dei film anni Cinquanta e strizza l’occhio agli amatissimi locali americani dove ingollare hamburger, hot-dog e secchiate di bibite gassate. Sul resto, oltre alla presenza del ristorante con 70 posti interni e circa 150 esterni, si sa a malapena che racchiuderà l’immancabile stazione di ricarica Supercharger aperta H24, un cinema interno e due maxischermi esterni su cui saranno proiettati sintesi di film celebri o cortometraggi della durata non superiore ai 20 minuti, il tempo di ricarica necessario a fare il pieno di energia ad una Tesla.