Uno degli ambienti più celebri della Reggia di Venaria è la “Galleria Grande”, un corridoio ideato da Michelangelo Garove e portato a termine da Filippo Juvarra che doveva collegare l’appartamento del re a quello dell’erede al trono. Una manica lunga 80 metri, larga 12 e alta 15 immersa nella luce regalata da 44 finestrature e 22 “occhi” ovali superiori.

È questa, la cornice scelta dall’edizione 2023 di “Prima Alta Langa”, la grande degustazione di vini prodotti dal Consorzio Alta Langa e riservata ad operatori professionali: buyer, enotecari, ristoratori, sommelier professionisti, distributori, barman e giornalisti, per la prima volta ospitata alla Reggia sabauda lunedì 8 maggio, dalle ore 9:30 alle 18:30.

Si tratta della quinta edizione della manifestazione: le prime due si sono svolte nel Castello di Grinzane nella primavera del 2018 e 2019, seguite da Milano e Torino. “Anno dopo anno, edizione dopo edizione, l’evento del Consorzio Alta Langa cresce e si arricchisce, così come la nostra compagine: se nella prima edizione del 2018 i produttori presenti alla manifestazione erano 18, con circa 40 etichette in degustazione, l’anno scorso a Torino eravamo in 46 con 115 diversi vini. La Prima dell’Alta Langa si conferma l’occasione per poter assaggiare un’amplissima selezione di Alte Bollicine Piemontesi, incontrare i produttori ed entrare a contatto con lo spirito di una denominazione in netto sviluppo, in Italia e non solo” commenta Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa.

Diverse le iniziative che il Consorzio sta portando avanti in questi mesi, a cominciare dal progetto “Alta Langa DOCG: anima di un territorio” che coinvolgerà alcuni tra i più importanti sommelier di Torino, Milano e Genova. Seduti attorno a un tavolo, gli ospiti degli eventi saranno guidati alla scoperta dei sapori più autentici dell’Alta Langa. Nei primi tre appuntamenti saranno coinvolti al fianco del Consorzio Piermassimo Cirio (Trattoria Madonna della Neve, Cessole), Gemma Boeri (Osteria da Gemma di Roddino) e Vilma Forneris (La Vecchia Osteria di Castellino Tanaro).

Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi e metodici sulla vocazione dell’area. Viticoltori e produttori sono stati coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio, tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere importante. A oggi il Consorzio conta 55 case spumantiere e 90 viticoltori associati. 
Dal 2022 il presidente del Consorzio è Mariacristina Castelletta, che si occupa del marketing di “Tosti1820”, l’azienda di famiglia, e fa parte del Consorzio “Vermouth di Torino”.

L’Alta Langa Docg è lo spumante brut storico del Piemonte, con una produzione di 3 milioni di bottiglie dalla vendemmia 2022 e una storia molto lunga alle spalle: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento. È fatto di uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o in percentuale variabile, può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare che prevede almeno 30 mesi. A ulteriore testimonianza della perenne ricerca della migliore qualità, l’Alta Langa è esclusivamente millesimato, è cioè frutto di un’unica vendemmia e riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve.

Viene prodotto in un territorio collinare (dai 250 metri slm in su) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare. Quello dell’Alta Langa è un territorio prezioso, da sostenere, in cui è salvaguardata la biodiversità. Terra letteraria, di straordinarie resistenze - di guerre e di culture - ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati senza perdere il suo bagaglio di memoria e identità.