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La scienza è già arrivata da tempo, a spiegare l’effetto devastante che gli smartphone possono avere sui più giovani. E mentre sale il numero di Paesi al mondo che decide di vietare alcuni social tra i più utilizzati, come potrebbe accadere a breve negli Stati Uniti con “Tiktok”, nel Regno Unito fa discutere un documentario realizzato e trasmesso da “Channel 4” ma visibile anche sul web (e consigliato a tutti i genitori di figli piccoli).

Il documentario, più un esperimento sociale, si intitola “Swiped The school that banned the smartphones”, ed è ambientato in una scuola secondaria dell'Essex, dove gli insegnanti tentavano da tempo di capire come ridurre l’ansia e l’alto livello di stress registrato tra gli scolari undicenni. Un gruppo di alunni, scelti fra chi aveva attacchi di panico e ammetteva di passare ore e ore attaccato al proprio smartphone, spesso passando le giornate a stringere amicizie con sconosciuti a essere vittime di odio e bullismo, ha accettato di partecipare consegnando i propri telefoni per tre settimane: da quel momento, con la formula del reality, si vede tutto ciò che vivono i ragazzi in quell’arco di tempo, sia a scuola che a casa, ed è impressionante. Bambini chiusi e taciturni, del tutto incapaci di entrare in contatto visivo con gli adulti, che fingono di andare a letto all’ora giusta ma restano svegli fino a notte fonda in preda all’insonnia.

Non basta ancora, perché attraverso un sondaggio ripreso da “Swiped”, più di un quarto degli adolescenti britannici ha ammesso di aver visto materiale pornografico online.

L’indagine non si fermava qui: un team della York University ha scansionato il cervello dei bambini che più soffrivano di dipendenza da smartphone notando che molti accusavano un deterioramento cerebrale, nonostante all’apparenza fossero intelligenti e del tutto normali. 

Il documentario li mostra fin da quando depongono i loro apparecchi in una scatola di vetro, seguiti a breve distanza di primi sintomi di astinenza. Ma sono bastate tre settimane, per quanto dure da passare, per assistere ad un calo del 17% dei sintomi di ansia e depressione, con l’aumento di un’ora di sonno, un miglioramento della memoria e la scomparsa quasi totale degli attacchi di panico.

Un nuovo stile di vita decisamente migliore e più divertente di cui i bambini, ma anche i loro genitori, si sono resi conto nel giro di pochissimi giorni. Il risultato mostrato dal documentario è che gli smartphone hanno lo stesso tipo di presa sui bambini dell’alcol e le droghe sugli adulti.

La verità, raccontano diversi report medico-scientifici è che ormai da tempo si assiste ad una vera e propria ondata di malattie mentali infantili del tutto sottovalutata, con un aumento esponenziale di disturbi mentali e aumento dei ricoveri. 

Non a caso, come accennato prima, alcuni Paesi stanno prendendo decisioni sempre più drastiche: in Utah, Florida, Arkansas, Louisiana, Ohio e Texas gli smartphone sono vietati espressamente per proteggere i bambini dai danni dei social cui si aggiunge la clamorosa denuncia fatta dalla città di New York contro TikTok, Facebook e YouTube, piattaforme accusate di creare danni alla salute mentale di bambini e ragazzi poiché “consapevolmente progettate, sviluppate, prodotte, gestite, promosse, distribuite e commercializzate per attrarre, catturare e creare dipendenza nei giovani, con una supervisione minima da parte dei genitori”.

Alcuni mesi fa anche in Italia aveva fatto notizia la raccolta di firme sulla piattaforma Change.org partita da un gruppo di pedagogisti, psicoterapeuti, neurobiologi, neuropsichiatri infantili e altri esperti per chiedere al governo italiano una stretta ancora più decisa sugli smartphone per chi ha meno di 14 anni, con l’aggiunta del divieto di creare profili social per gli under 16. Un appello che seguiva il confortante divieto all'utilizzo degli smartphone in classe fino alla terza media deciso dal ministro dell'Istruzione Valditara. Ma al momento tutto tace.