Finalmente, grazie alle imprese di Jannik Sinner e degli altri italiani che hanno riportato l’Italia sulla cima del mondo, ha un senso celebrare il “World Tennis Day”, la Giornata Mondiale del Tennis, che cade il primo lunedì di marzo di ogni anno ed è celebrata in più di 90 Paesi in tutto il mondo.
Istituita nel 2013 per celebrare i 100 anni della “ITF” (Federazione Internazionale Tennis), fondata il 1º marzo 1913 da 12 associazioni nazionali al termine di una conferenza a Parigi. Erano presenti circa 60 paesi, con un evento clou al Madison Square Garden di New York, consuetudine che si sarebbe ripetuta fino al 2017. L’evento dava in realtà il via ufficiale alla stagione del tennis negli Stati Uniti e il primo lunedì di marzo di ogni anno la “United States Tennis Association”offriva lezioni gratuite in tutto il paese.
L’obiettivo della ricorrenza è aumentare la partecipazione al tennis a livello globale, coinvolgendo appassionati di tutte le età e livelli di abilità.
Dopo aver accusato l’avvento di nuove discipline diventate un trend come il “Padel” o il “Pickeball”, la popolarità del tennis è tornata ad aumentare costantemente trasformandolo nel quarto sport più popolare al mondo, con 87 milioni di tennisti di cui 3.800 professionisti.
Per chi ama la storia, il tennis sarebbe stato ideato dal maggiore Walter Clopton Wingfield che nel 1873 riprese molte delle regole del real tennis, definizione inglese della “courte paume”, un gioco diffuso in Francia nel 700.
L’origine francese spiega diverse particolarità del gioco: il nome, per cominciare, deriva dal francese antico “tenes” (tenete), la chiamata con cui il giocatore di paume indicava che era pronto a servire la palla. E il francese anglicizzato spiega anche il punteggio all’apparenza stravagante: “love” (zero), che viene da l’œuf, l’uovo, la cui forma ricorda lo zero, appunto, mentre “deuce” (quaranta pari) deriva da à deux le jeu, gioco ai due giocatori.
Più facile risalire alle regole, stabilite nel 1877 nel corso della prima edizione del torneo di Wimbledon, in Gran Bretagna, e adottate a livello internazionale nel 1913 in concomitanza con l’istituzione dell’International Lawn Tennis Federation.
Attualmente sono quattro i tornei più antichi, Wimbledon, US Open, Roland Garros e Australian Open, i cosiddetti tornei del “Grand Slam”, a sua vola termine preso a prestito dal bridge.
Wimbledon, dal nome della cittadina nei sobborghi di Londra, si gioca dal 1887 sui campi dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club ed è l'unico sull'erba. Gli US Open vanno invece in scena dal 1881 sul cemento di Flushing Meadows, non lontano da New York. Il celebre torneo parigino Roland Garros si gioca dal 1891 ed è l'unico sulla terra battuta, mentre gli Australian Open rappresentano il primo torneo del Grand Slam dell’anno e si disputano a gennaio all'aperto sul cemento.
L’ultimo Grande Slam maschile, messo a segno dall’australiano Rod Laver, risale al 1969, mentre il titolo femminile appartiene ancora alla tedesca Steffi Graf, che nel 1988 si assicura anche l’oro olimpico. Gli altri tornei dell'associazione maschile “ATP” e quella femminile “WTA” si suddividono in Masters 100, 500 e 250 a seconda dei punti in classifica che vanno ai vincitori.