Galleria fotografica

di Simona Appino - Canavesealcentro

Simona Appino: mamma per amore, agricoltore per passione. Porta avanti, ad Agliè, l'azienda agricola di famiglia affiancando l'attività di Ospitalità rurale la Svizzera.

Circa trent'anni fa, in una giornata di dicembre quanto mai gelida, scendemmo a Torino con i nostri e tantissimi altri trattori. Un’iniziativa nata per difendere l'intera categoria dai prezzi troppo bassi dei prodotti agricoli imposti dal mercato, le quote latte e le difficoltà del settore. Al fianco di mio padre, sul nostro “Fendt favorit”, vidi Torino in una dimensione che mai più avrei dimenticato. A volte, ancora oggi, quando attraverso Piazza Castello mi ritrovo a pensare al colpo d'occhio di quelle centinaia di trattori sotto al Palazzo della Regione, al latte svuotato dai bidoni davanti al maestoso portone d'ingresso. Nonostante il momento drammatico ricordo, però, la speranza e la concretezza delle nostre aziende, dove il problema maggiore era di riuscire a produrre in quantità e qualità.

In questi giorni, forse per la prima volta, gli agricoltori di buona parte d'Europa protestano insieme e a gran voce. Lo scenario a distanza di tanti anni è completamente diverso: non c'è un solo problema, perché questa crisi, che ha investito le aziende, riguarda tutti i settori del comparto. Si combatte contro le avversità atmosferiche, contro gli animali selvatici, contro l'aumento dei costi di gasolio (per ora agevolato), dei mangimi, dei concimi, ma soprattutto si chiede un prezzo stabilito dei prodotti che le aziende agricole vendono. Un prezzo sotto la cui soglia non si deve scendere.

Il mercato è talmente volatile che si rischia di non rientrare dei costi necessari per le semine. Inoltre, il mercato della carne sintetica, del latte artificiale, della farina di insetti e dell'invasione dei campi fotovoltaici generano lo spauracchio più grande perché, se non regolato, potrà invadere i mercati senza particolari resistenze.

Si dovrebbe far crescere la consapevolezza nei consumatori verso l'acquisto di prodotti sani, certificati e sulla loro provenienza, dedicando il giusto tempo (che purtroppo spesso non abbiamo) per leggere le etichette dei prodotti.

La cultura del cibo in Italia è stata una delle nostre ricchezze per secoli. Impariamo a cercare sugli scaffali i prodotti italiani, la pasta, la frutta e verdura a km 0 e faremo un grande favore non solo agli agricoltori, ma anche e soprattutto all'ambiente: cioè a tutti noi.