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di Giuseppe Pezzetto - Canavesealcentro.it

Esiste una figura nella storia del nostro Canavese che andrebbe riscoperta e valorizzata, in primis da noi canavesani. Recentemente ho avuto l’opportunità di presenziare alla premiazione di alcuni giovani studenti che hanno partecipato ad un premio dedicato alla sua memoria ed ascoltando quanto esposto da coloro che con tenacia si adoperano a raccogliere, conservare e tramandare l’importante contributo culturale di questo nostro conterraneo, ho ulteriormente accresciuto questa consapevolezza.

Mi sto riferendo ad uno dei Padri fondatori di questa nostra Italia, un patriota che combattendo fu anche ferito, e fu il primo vero ambasciatore del nostro Paese. Certamente poliedrico sin da giovane, una figura affascinante che meriterebbe una maggiore attenzione e valorizzazione per quanto ha fatto per il proprio Paese.Se volete approfondire la figura di Costantino Nigra vi suggerisco di consultare il sito del Centro Studi a lui intitolato o per una veloce infarinatura visitare la pagina di Wikipedia a lui dedicata.

Riporto un suo elogio alla terra Canavesana scritto «Per le nozze di Alessandrina D'Azeglio»

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Fra l' Alpi e la maggior Dora, e la sponda
del superbo per molte acque Eridàno,
ove, mugghiando, le dorate arene
disdegnoso di ponti Orco rivolve,
bellissima fra quante il sol riscalda
è una terra, di pampini e di messi
e di greggi feconda. Ivi leggiadre
le donne, e amico ai pellegrini il tetto,
e la coppa ospitale, ed esultanti
di vendemmie, di caccie e di canzoni
le colline e le valli. Ivi severa
di studi e d' arme disciplina. Caro
l'onor più che la vita. Intemerata
lealtà. Fiero, indomito, operoso
amor di patria; e né securi petti,
come l’Alpe natia, salda costanza.
A me fu patria e Canavese ha nome
la superba contrada.