di Beppe Pezzetto - Canavesealcentro.it
Come «Canavese al Centro» non si poteva non parlare degli «Alto Canavese Games» che finalmente sono ritornati dopo la sospensione del lungo periodo pandemico, e l’edizione dell’anno in corso si è da poco conclusa nello splendido scenario del parco di Villa Ogliani a Rivara, Comune sede di questa edizione. Per chi non sapesse di cosa si tratta un po' di storia ripresa dal sito della manifestazione: gli Alto Canavese Games nascono sulla scia della Sfida dei 10 realizzata negli anni ’80 a Rivara. I primi Games vennero svolti a Prascorsano nel 2016 durante la festa d’estate organizzata dalla Pro Loco Prascorsanese, capitanata da Cristian Milano. Nel 2017 viene ripetuta l’edizione, visto l’entusiasmo del primo anno, ma Cristian realizzò fin da subito che questa era un tipo di manifestazione che avrebbe dovuto uscire dai confini prascorsanesi. Una manifestazione che per chi se li ricorda riprende lo spirito dei “Giochi senza Frontiere” quello degli arbitri svizzeri Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi e che ha tenuto incollati alla televisione almeno due generazioni di telespettatori.
Li, si sfidavano e facevano amicizia squadre di giovani e meno giovani provenienti dai diversi Paesi Europei, in uno spirito che certamente ha contribuito ad unire culture, lingue e tradizioni forse più che molte iniziative Istituzionali. Le squadre si sfidavano in giochi a volte semplici a volte stravaganti ma sempre divertenti e colorati. Ecco, in Canavese, grazie all’intraprendenza di un gruppo di amici di una Pro Loco (associazioni che quando da amministratore e da cittadino hai la fortuna di avere nel tuo Comune, diventano un vero motore di aggregazione) ha rispolverato una intuizione sperimentata negli anni ’80 sul nostro territorio (la sfida dei 10) e con lo stesso spirito ha iniziato a coinvolgere un numero crescente di Comunità dell’Alto Canavese.
Le distanze chilometriche che separano i nostri Comuni non sono certo quelle tra i diversi Paesi Europei, la lingua (se si escludono le specifiche declinazioni dialettali) è la medesima, il cielo sopra di noi è lo stesso, così come il verde che ci circonda, ma anche qui, nel nostro Canavese, abbiamo estremo bisogno di incontrarci, di confrontarci, per riscoprire, ognuno certo fiero del proprio Campanile, di essere una squadra unica, un unico territorio. Gli Alto Canavese Games sono anche questo, un luogo di incontro.
Ecco oltre al divertimento, a un pizzico di sana competizione, e a molta goliardia, questa manifestazione, forse anche inconsapevolmente, è capace di unire generazioni e Comunità di un unico territorio direi più di tante riunioni “politiche” in cui spesso si abusa di frasi quali “fare squadra”, “fare sinergia”, e questo a mio giudizio è il vero successo di questa lodevole iniziativa che spero possa crescere, essere supportata (e invito potenziali nuovi sponsor a conoscerla) per coinvolgere un numero crescente di Comuni e cittadini del nostro territorio Canavesano).
Non posso che concludere questo breve commento con un plauso sincero da parte mia, agli organizzatori e a tutti coloro che in modi diversi (atleti, giudici, organizzatori, amministrazioni, sponsor, spettatori) ci hanno creduto, ci credono e sono certo ci crederanno negli anni a venire. Se siete curiosi e volete saperne di più fate un salto sul sito www.altocanavesegames.it perché come si dice da queste parti “quando il gioco si fa duro i duri usano la carriola”. (Beppe Pezzetto)