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di Giorgio Cortese

Per la giornata nazionale del gatto (17 febbraio) vi parlo del Blu di Russia con il suo ricco mantello, folto e doppio, morbido e lucente, fornitogli da madre natura per affrontare ben equipaggiato il clima rigido del suo paese di origine, ha una particolarissima e raffinata nuance grigio-blu con riflessi argentei. Il muso ha un’espressione dolce e al tempo stesso aristocratica, gli occhi sono di colore verde smeraldo, intenso e luminoso. Gli angoli della bocca sembrano leggermente piegati all’insù, come in un sorriso appena accennato.

Nel temperamento fiero e passionale di questo gatto, come nei tratti del suo carattere, talvolta un po’ capriccioso e testardo, ma al tempo stesso dolcissimo e straordinariamente amabile, qualcuno sostiene di ritrovare l’impronta dell’animo russo, descritto nelle opere dei grandi romanzieri. Le origini di questo felino, da noi ancora piuttosto raro, si perdono nelle antiche fiabe russe, popolate da animali di ogni genere, che portano agli uomini felicità e gioia di vivere. Del suo passato non si sa molto: la teoria più diffusa è che, intorno al 1860, una nave mercantile, proveniente dal porto della città di Arkhangel’sk, nel nord della Russia, ne abbia portato alcuni esemplari in Gran Bretagna. È, comunque, certo che alla corte di San Pietroburgo l’aristocratico gatto blu fosse il beniamino degli zar e venisse messo anche nelle stanze dei bambini, per allontanare gli spiriti maligni.

Apparteneva proprio a questa razza Vhaskha, amatissimo da Pietro il Grande e ricordato perfino negli annali di corte. Alcuni dei soggetti più belli vennero poi donati da Caterina ai sovrani stranieri e raggiunsero così i palazzi reali dell’Europa, dando ufficialmente inizio alla diffusione della razza nel mondo occidentale. In quell’epoca i nobili inglesi iniziavano a interessarsi agli animali domestici, fondando associazioni e organizzando mostre in cui venivano esposti gli esemplari più belli. Al riconoscimento ufficiale della razza si arrivò solo nel 1912 quando i primi Blu di Russia, esibiti nel 1871 alla famosa mostra del Crystal Palace di Londra avevano occhi di colore giallo-verde, erano più pesanti e più scuri. Nel lungo cammino alla ricerca del tipo ideale, la selezione ha poi privilegiato le note tipiche della razza, dando particolare risalto agli occhi di colore “verde il più intenso possibile”, nonché al magnifico mantello blu, più chiaro e setoso. Questo gatto è docile e affettuoso, il Blu di Russia è un gatto che ama giocare, stare in compagnia e “chiacchierare”, con una voce molto gradevole e delicata, mai fastidiosa.

Piuttosto restìo a interagire con gli estranei, in famiglia si dimostra, invece, molto socievole e affettuoso: sa sempre quando è il momento giusto per le coccole... Intelligente e ubbidiente, risponde subito quando lo si chiama per nome. Detesta la confusione, ma si adatta facilmente a vivere con i bambini, educati a rispettarlo e non troppo piccoli, purché non gli manchino le manifestazioni di affetto e le attenzioni a cui tiene moltissimo. Va facilmente d’accordo con gli altri quattro zampe di casa, ma a certe condizioni: fiero e coraggioso, non teme, infatti, di affrontare se necessario, anche animali più grandi di lui, perciò la convivenza con soggetti territoriali o aggressivi è praticamente impossibile, se non a prezzo di epiche zuffe. Magari all’inizio manifesta una certa timidezza, prima di fare amicizia con la sua nuova famiglia, ma poi si rivela un compagno di vita tenerissimo, dolce e affettuoso. Amante delle coccole e molto legato a chi si prende cura di lui, è il gatto ideale per le persone serene ed equilibrate, che sanno anche rispettare la sua privacy, senza disturbarlo continuamente.

I cuccioli sono vivaci e giocherelloni, come tutti, ma hanno un carattere schivo, che potrebbe portarli a essere troppo riservati da adulti, perciò è importante socializzarli fin da piccoli con altri animali e persone. Gatto allegro ed esuberante in tenera età, più pacioso e tranquillo da adulto, il Blu di Russia sa apprezzare fino in fondo tutti gli agi della vita domestica, anche in un appartamento cittadino. È robusto e sopporta bene il freddo, ma non ama vivere all’aperto: nella brutta stagione, piuttosto che andare a caccia, preferisce senz’altro riposarsi al calduccio. In casa, alterna momenti di grande vivacità a lunghe pause di riflessione’: sonnecchia per ore, poi ha voglia di muoversi e giocare. Vero maniaco della pulizia, dedica molto tempo anche alla cura della sua magnifica pelliccia.

Tendenzialmente pigro, ma anche curioso e caparbio, diventa irrefrenabile se decide di impegnarsi in qualche impresa particolare, come salire sui tavoli o aggrapparsi alle maniglie per aprire le porte. A differenza di alcune razze che tendono a richiedere attenzioni costanti, il Blu di Russia si adatta facilmente ai ritmi della famiglia e sa essere presente senza diventare eccessivamente dipendente. Questo equilibrio lo rende adatto sia a famiglie numerose che a persone che vivono da sole e desiderano un compagno fedele, ma autonomo.