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In un mondo che troppo spesso chiude gli occhi di fronte alla violenza di genere, la storia di Giulia, raccontata dal cuore infranto del padre Gino, emerge come un faro di consapevolezza e impegno contro il femminicidio. Si intitola «Cara Giulia» il libro di Gino Cecchettin, in uscita domani 5 marzo e dedicato alla figlia, uccisa a 22 anni lo scorso novembre dall'ex fidanzato Filippo Turetta.

Il libro di Gino Cecchettin non è solo un tributo alla memoria della figlia Giulia, vittima femminicidio, ma un appello vibrante all'azione. Condivide non solo il suo dolore insopportabile ma anche la determinazione di lottare contro la violenza sulle donne. La sua narrazione, intrisa di amore paterno e disperazione, diventa un veicolo per sensibilizzare su un fenomeno tragico ancora troppo diffuso.

Cecchettin sfida la società a riflettere, mostrando come il femminicidio distrugga vite, sogni e famiglie. Il suo racconto personale si intreccia con dati e riflessioni sulle radici culturali e sociali della violenza di genere, invitando a un urgente cambio di paradigma. L'autore non si limita a condividere la sua storia; offre anche spunti su come ciascuno possa contribuire a costruire un futuro senza violenza, promuovendo l'educazione al rispetto e all'uguaglianza fin dalla tenera età.

Il libro diventa così un simbolo di resistenza e speranza, un richiamo all'azione per individui e istituzioni. Cecchettin, attraverso il ricordo di Giulia, incita a non rimanere indifferenti e a lottare affinché nessun'altra donna debba subire la stessa sorte della figlia. Un invito a non girarsi dall'altra parte, ma a unirsi nella lotta contro la violenza sulle donne, per un domani in cui la tragedia di Giulia non sia più una realtà possibile.