Il 4 maggio è una data incisa nel cuore di ogni tifoso del calcio italiano, in particolare per coloro che seguono i granata. In questo giorno, il mondo ricorda la tragica scomparsa del Grande Torino, una squadra che non solo dominava i campi di calcio ma aveva anche conquistato l'anima della città e l'ammirazione di tutto il paese.
Era il 1949 quando l'aereo, che riportava la squadra da una partita amichevole in Portogallo, si schiantò contro il retro della Basilica di Superga. Tutti gli occupanti a bordo, tra cui giocatori, staff tecnico e giornalisti, perirono in quello che è ricordato come uno dei più grandi disastri aerei nello sport. Tra i nomi che persero la vita, spiccavano leggende del calibro di Valentino Mazzola, capitano carismatico, e l'allenatore Ernő Egri Erbstein, architetto della loro straordinaria tattica di gioco.
Ma il Grande Torino era molto più di una semplice squadra di calcio. Erano un simbolo di speranza e di rinascita nel difficile periodo del dopoguerra italiano. Avevano vinto cinque titoli consecutivi di Serie A dal 1942 al 1949, un'impresa mai ripetuta fino a quel momento. Il loro stile di gioco, basato sull'attacco e sul gioco di squadra, non solo entusiasmava gli spettatori ma influenzava anche l'evoluzione del calcio italiano.
Ogni anno, il 4 maggio, la città di Torino si ferma per commemorare questi eroi. Al monumento a Superga si svolge una cerimonia toccante che vede la partecipazione di migliaia di persone, inclusi familiari dei defunti, tifosi e rappresentanti del club. Fiori, sciarpe granata e candele adornano il sito, e il silenzio che accompagna il tributo è un potente promemoria della profondità della loro perdita.
Questo evento tragico ha lasciato un vuoto nel calcio italiano, ma il legame emotivo che lega i tifosi al Grande Torino rimane forte. La leggenda di quella squadra continua a ispirare generazioni, non solo per i loro successi sportivi, ma per il loro spirito indomabile e la loro capacità di unire le persone in momenti di grande difficoltà. Il ricordo del Grande Torino è un chiaro esempio di come lo sport possa essere molto più di un gioco, diventando un simbolo di identità culturale e storica.