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CANAVESE - I dati sull’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese nel 2023 mostrano nuovi record assoluti di operatività. In sintesi, l’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha segnato 2.181 eventi di soccorso, 1.529 missioni di soccorso e 1.793 persone soccorse. Nel 2023 le chiamate gestite dai Tecnici di Centrale Operativa SASP sono state 2.181 superando il record di 2.146 stabilito 2020. Oltre al miglioramento delle infrastrutture telefoniche mobili che consente di effettuare una chiamata di emergenza anche dalle aree più remote della regione e alla sempre più radicata abitudine a rivolgersi ai numeri telefonici d’emergenza, occorre segnalare che aumentano gli allarmi lanciati tramite applicazioni per smartphone tra cui Georesq. Delle chiamate che sono transitate presso la Centrale Operativa nel 2023, 1.529 sono state le missioni effettivamente attivate sul territorio, 37 in più rispetto al precedente record segnato nel 2021 quando erano state 1.492. 

Gli interventi di soccorso alpino vengono condotti in due modi: con il supporto dell’eliambulanza del Servizio Regionale di Elisoccorso (il tecnico SASP è a bordo in tutte le missioni) oppure esclusivamente dalle squadre a terra. Nel 2023, l’elicottero è intervenuto nel 72% delle missioni segnando una diminuzione rispetto all’80% del 2022. Il contributo generale offerto dalla presenza delle squadre a terra rimane, tuttavia, fondamentale se si considera il dato delle persone soccorse che nel 46% dei casi vengono recuperate soltanto via terra, senza l’ausilio degli elicotteri. 

Nel 2023 il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha recuperato 1.793 persone (1.512 il record precedente del 2020) segnando il primato assoluto mai registrato in Piemonte. 527 sono stati gli illesi, 1.185 i feriti e 81 deceduti (4,5%). Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (48%) seguite dai malori (15%), e riguardano gli uomini nel 76% dei casi e le donne nel 24%. Infine, il 92% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero contro il 6% di residenti in montagna e il 2% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro. In nessun caso sono state applicate le spese di compartecipazione agli interventi. 

La spiegazione di questo tipo di risultati non è semplice. In generale, da un punto di vista statistico, l’aumento degli infortuni e delle situazioni di emergenza sono correlati all’aumento di frequentazione delle terre alte. Sicuramente il 2023 ha avuto un andamento meteorologico molto favorevole alla pratica di attività all’aria aperta e in montagna soprattutto durante l’estate che ha offerto giornate diffusamente soleggiate con temperature eccezionalmente miti e precipitazioni scarsissime. Occorre aggiungere che dopo la pandemia da Covid-19 del 2020, tutti i dati di attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese segnano un deciso aumento rispetto agli anni precedenti.