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di Giorgio Cortese

Il titolo potrebbe sembrare un piaggeria dopo che su quanto continuiamo a leggere sulla violenza alle donne. Siamo tutti scioccati dell’orrore per il feroce assassinio di Giulia Cecchettin e tutti ci ricordiamo delle donne, madri, sorelle, figlie, amiche, ma anche semplici esseri umani che neanche conosciamo.

Se leggiamo le asettiche statistiche in Italia, fonte Ministero degli Interni, nell’intero 2022 sono avvenuti 126 omicidi di donne e 196 di uomini. E anche nel 2023, fino ad una settimana addietro  i primi sono stati 106 e i secondi 189. Ma nella statistica ci sono i morti per vendetta mafiosa e per questioni legate ad eredità, per liti condominiali e per incidenti stradali. Se dagli astratti numeri contiamo solo quelli in famiglia, lo squilibrio si rovescia: sono le donne a essere più colpite. Ben il 66% contro il 34%. Pensate che gli omicidi all’interno della coppia, gli uomini uccisi da mogli, compagne, amanti o fidanzate sono il 18%, le donne uccise da mariti, compagni, amanti o fidanzati l’82%.

Una mattanza e non possiamo più restare a guardare mentre le donne vengono uccise per una sola ragione, perché sono donne: e allora cosa altro dobbiamo aggiungere se non quello di non stare in silenzio, non girare la testa dall’altra parte, non stare in silenzio ma alzare la voce, altrimenti che uomini siamo se permettiamo a delle bestie di trattare in modo disumano sia fisicamente che a parole le donne, la parità dei sessi non è una chimera ma per tutti noi una meta da raggiungere insieme.