di Giorgio Cortese
Parola molto usata in questi tempi per noti fatti di cronaca. Il lemma inglese deriva dalla parola francese dossier, mazzo di carte. Ma l’origine della parola è latina, da dos, schiena, XII secolo, dal latino volgare dossum a sua volta variante di latino dorsum, schiena. Si suppone che i francesi avevano chiamato il mazzo di carte perché aveva un'etichetta sul retro, o forse per la somiglianza della protuberanza in un ammasso di documenti legati alla curva di una schiena. In antico francese, dossiere significava, cinturino posteriore, cinghia di montaggio, di un equipaggiamento per cavalli.
Dalla setssa parola derivano il lemma dorsal , usato in anatomia, relativo alla schiena, parola di fine del 14 ° secolo, dal francese antico dorsal, 14 ° secolo, o direttamente dal latino medievale dorsalis, corrispondente al latino dorsualis, della schiena, da dorsum, schiena. Altra parola che trae origine da dossier il dor si do detto anche do se do, passo comune nella danza quadrata, contraddanza, polka, del 1929, dal francese dos-à-dos, dorso a dorso. I faldoni con i documenti vengono detti dossier, perché sul dorso della cartella si usava scrivere il nome cui si riferivano.
Viene usato per indicare incartamento, inserto, contenente una pratica d’ufficio, i conti di un cliente, ma anche insieme di carte, documenti relativi a uno stesso fatto o a una stessa persona, raccolti in una cartella. In particolare raccolta di documenti e informazioni relative a determinate questioni di una certa risonanza, e in ogni caso di carattere pubblico e generale. Nel linguaggio di banca, stock di titoli, oppure titoli in deposito aperto o libero a custodia, con o senza amministrazione. Ma anche la massa dei titoli italiani ed esteri depositati, presso la Banca d’Italia o altre banche autorizzate, da nominativi dell’estero e stranieri stabilmente o temporaneamente residenti in Italia. Insomma non esistono solo dossier fraudolenti ma i dossier sono utili, anche se adesso sono raccolti in files sui computer.