di Giorgio Cortese
La famosa canzone degli anni '80 del Novecento dei torinesi Righeira: «L’estate sta finendo e un anno se ne và...», ben si adatta a questo periodo dell’anno. Dopo la spensieratezza di agosto, ecco arriva settembre, il mese della ripartenza. Il cambiamento dello stile di vita in Occidente dal dopoguerra in poi ci ha portato a percepire mentalmente il vero e proprio inizio di un nuovo ciclo annuale a settembre. Ha contribuito l’inizio della scuola con l’inizio dell’autunno, le vacanze estive, lo spostamento dei lavori in casa per gli operai in ferie a settembre.
Oggi dobbiamo convincerci che la nostra vita è un insieme di cadute e di momenti difficili da superare. Non esiste la sconfitta, esiste solo l’esperienza. Ogni errore, dopo un’attenta valutazione, ci può restituire un io più forte, più determinato, più felice. Dobbiamo guardare il futuro con ottimismo, perché esso è nelle nostre mani, in ogni nostra azione, anche quella che sembra più insignificante. Se proprio vogliamo essere infelici, è sufficiente vivere i giorni tutti uguali. Il cambiamento e i problemi da superare fanno parte della vita umana, vanno accettati e affrontati.
E non siamo soli: dal senzatetto al più ricco degli imprenditori. Ognuno ha la sua sfida e può essere sereno nel migliorare la propria condizione e quella degli altri. L’unica amarezza dell’animo è come recita la canzone citata all’inizio: “ to diventando grande”, purtroppo è così anche se in gioventù impariamo, in vecchiaia, adesso, capiamo. (Giorgio Cortese)