di Giorgio Cortese
L’Amministrazione comunale di Favria in collaborazione con il gruppo Alpini del paese hanno celebrato il 2 giugno la Festa della Repubblica, nata il 2 giugno 1946, l’anniversario del Referendum nel quale gli Italiani scelsero tra Monarchia e Repubblica. Questa data è indissolubilmente legata ad altre due: il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione del nostro paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, e il 1° gennaio 1948, giorno in cui entrò in vigore la nostra Carta.
Il 2 giugno 1946, trionfarono le libertà civili e politiche, per oltre 20 anni umiliate dal regime fascista che portò ad una guerra disastrosa: gli italiani ritornano a votare e nel 1946 le donne votarono la prima volta. l 2 giugno 1946 gli italiani furono chiamati alle urne per scegliere, attraverso un referendum, la nuova forma istituzionale dello Stato e scelsero la Repubblica. Ma ricordiamo anche che, nello stesso giorno, vennero indette le elezioni per l'Assemblea Costituente, incaricata di elaborare la nuova Carta Costituzionale in sostituzione dello Statuto Albertino.
Per molti anni il 2 giugno, la festa della Repubblica, scadde d’importanza, fino a che nel 2000 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la riportò in auge insieme al nostro inno nazionale: e di questo dobbiamo essergliene molto grati. Oggi ricordiamo lo spirito della Costituzione nata da uomini e donne che seppero superare ogni divisione, ogni contrarietà in nome di una comunione d’ideali e di valori e misero la loro esperienza, e il loro pensiero, al servizio dell’unità e della libertà. Mi viene in mente il verso di Manzoni, scritto nel 1815: “Liberi non sarem se non siam uni!”. Ecco in una Italia divisa è contenuto il senso della nostra Repubblica, del nostro vivere civile fatto di unità e libertà. Unità, che si oppone all'essere frammentati, alla sterile conflittualità che non porta da nessuna parte e libertà che nasce dall'essere una comunità che sa condividere.
La XVIII disposizione transitoria della Costituzione, al secondo comma così recita: “Il testo della Costituzione è depositato nella sala comunale di ciascun Comune della Repubblica per rimanervi esposto, durante tutto l'anno 1948, affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione". Dunque, il primo verbo da coniugare nei confronti della Costituzione è conoscere. L’Amministrazione comunale ha regalato oggi la Costituzione per cogliere la sapienza e la ricchezza contenuti nel testo della nostra Costituzione. In questo momento triste con la guerra che brucia in Europa rifletto, come Alpino, sull’articolo 11 della Costituzione che recita che: “l’Italia ripudia la guerra”, poi pensando ai regimi autoritari nel mondo l’articolo 21 sulla libertà di manifestazione del pensiero, architrave e pilastro di tutte le libertà dell'uomo.
Oggi come Alpini dell’ANA sezione di Torino siamo qui con l’alza bandiera a ricordare la festa della nostra amata Repubblica Italiana. Gli Alpini sono un corpo militare nato nel 1872 a Napoli per difendere i confini montani della nostra amata Patria. Gli Alpini hanno pagato un tributo altissimo in tutte le guerre che sono avvenute allora dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale. Ma oggi memori del sangue versato dai nostri predecessori si impegnano a difendere la pace con lo stesso spirito e senso del dovere dei nostri predecessori, portando nei nostri animi lo spirito Alpino costituito dalla fratellanza che si è cimentata nelle trincee della Grande Guerra, la solidarietà nata tra commilitoni, l’umanità nel rispetto di ogni essere umano e dell’ambiente che ci circonda. Ieri, come oggi, dunque, anche se la società è cambiata, così distratta e disinteressata, così propensa a ritenere inutile l’osservanza delle regole, è bisognosa, invece, di quelle lezioni storiche di pedagogia morale che gli alpini continuano ad osservare. In conclusione come Alpini invitiamo tutti a leggere la Costituzione per riflettere su quanto vi è scritto, difendendola nei suoi principi fondamentali. Soprattutto, ricordiamoci tutti che è nata dal sacrificio, anche estremo, pagato con la vita, di tante donne e uomini! Il grado di civiltà e di democrazia di una Nazione e del suo popolo si misurano con il grado di responsabilità assunto, con il senso del proprio dovere e coscienza dei propri diritti. Sappiamo essere sempre orgogliosi di essere cittadini della Repubblica Italiana. W l'Italia, W la Repubblica, W la Costituzione, evviva gli Alpini. (Giorgio Cortese)