di Giorgio Cortese
Petali come gonne svolazzanti di soavi danzatrici, dai colori accesi, rossi, che ricordano le lucine dell’albero di Natale. Natalina il soprannome con cui è chiamata una delle varietà della Schlumbergera, questo è il suo nome botanico, particolarmente apprezzata nel periodo natalizio poiché è proprio in inverno che dai suoi rami iniziano a sbocciare grandi fiori di colore rosso intenso. Che insieme al verde delle foglie richiamano i tipici colori del Natale. Questa pianta è nota anche come cactus di Natale o anche come cactus del Ringraziamento. Il suo nome scientifico deriva da Frédéric Schlumberger, un noto collezionista di piante succulente del XIX secolo, precisamente il nome fu scelto nel 1858 dal botanico francese Lemaire in onore di un collega, Frederic Schlumberger, che fu tra i primi collezionisti di cactus.
Le prime Schlumbergera furono portate in Europa nel XIX secolo dai coltivatori di piante succulente e divennero rapidamente popolari come piante da appartamento a causa della loro insolita fioritura invernale. Nel corso del tempo, sono stati sviluppati diversi ibridi e varietà, ciascuno con caratteristiche floreali e di crescita leggermente diverse. La Natalina è una pianta succulenta che in natura, nelle foreste sulle montagne brasiliane, cresce in modo epifita, cioè senza necessità di terra e aggrappata alle cortecce dei grandi alberi, negli incavi dei rami, o su altre piante utilizzate come semplice sostegno, senza danneggiarle o trarre nutrimento da loro; in altri casi crescono nelle crepe delle rocce. La parola epifita è composta da due parole di origine greca epí, sopra, e fita, da phytón, pianta. La pianta è composta da fusti piatti e carnosi, senza spine, di colore verde intenso. Dall’inverno e fino alla primavera sugli apici dei fusti sbocciano tanti grandi fiori penduli, simili a ballerine.
Di solito sono rossi, ma ci sono varietà bianche o rosa salmone. La Schlumbergera, appartenente alle Cactaceae, è originaria delle foreste pluviali tropicali del Brasile ma vive anche nelle fessure delle rocce costiere affacciate sull’Atlantico. Oltre al Brasile crescono anche in altre zone ma sempre in condizioni di umidità relativamente elevata e di luce diffusa, è uno dei pochi cactus che non vive in ambienti aridi. Il suo portamento è cespuglioso e crescendo forma graziose cascate ricadenti che una volta fiorite creano uno spettacolo davvero unico. Quando curate adeguatamente, le Nataline possono vivere a lungo e continuare a fiorire per molti anni. La loro longevità è tale che alcune piante possono persino passare da una generazione all’altra come eredità di famiglia. La Natalina, come abbiamo visto, è conosciuta come cactus di Natale o cactus del Ringraziamento, ha ispirato alcune leggende e tradizioni popolari nel corso degli anni. Queste “storie” non sono basate su fatti storici o scientifici, ma aggiungono indubbiamente un tocco di fascino alla pianta e alla sua associazione con le festività facendola diventare un dono natalizio pieno di significati positivi. Una delle storie più conosciute è la seguente.
Un ragazzo, che viveva nella foresta brasiliana calda e soffocante, pregava affinché lo spirito del Natale portasse un po’ di freschezza o almeno umidità. Per settimane non c’è stato alcun segno divino, ma il giorno di Natale, il ragazzo si svegliò in una foresta piena di migliaia di fiori cadenti come campane di Natale. La Natalina, che cresce sugli alberi, era fiorita durante la notte. Il ragazzo capì che quello era stato il dono di Dio per lui. Da questa leggenda è nata anche la tradizione del regalo di Natale: donare una Natalina come regalo è considerato un segno di amore nel senso più ampio del termine. La Natalina è considerata una pianta che porta grande fortuna, prosperità e rinascita.
Altre credenze popolari considerano semplicemente la pianta come un segno di speranza e rinascita, un augurio di rinnovamento, verso momenti migliori e più gioiosi; tale simbolismo, presente nel linguaggio dei fiori, è nato dalla caratteristica della Natalina di fiorire d’inverno quando la maggioranza delle piante sono in stato di riposo. Pertanto, quale miglior regalo per il Natale che augurare speranza e rinascita in qualsiasi campo della vita! Queste leggende e tradizioni, pur non avendo una base scientifica, aggiungono un aspetto emozionante e spirituale alla Natalina e contribuiscono a renderla una pianta popolare durante le festività. Ed eccola la Natalina che mi saluta ogni giorno con i suoi fiori rosso acceso simili a ballerini e per il contrasto che creano con il verde dei fusti. I rossi fiori della Natalina mi ricordano che la speranza che non è ottimismo. La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo. La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato. Che abbia successo o meno.