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di Giorgio Cortese

L'istituzione della Giornata mondiale delle tartarughe si deve all’American Tortoise Rescue, Atr,  un'organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 1990 da Susan Tellem e Marshall Thompson, allo scopo di tutelare questa specie e i suoi habitat nel mondo. Dall'anno della sua fondazione, come si legge sul portale web ufficiale, Atr ha messo in salvo circa quattromila esemplari di tartaruga. Si pensa che le antenate più lontane e più simili alle tartarughe come le conosciamo oggi siano comparse sulla Terra circa 220 milioni di anni fa, nel tardo Triassico dell'era mesozoica.

Tuttavia, i ritrovamenti di resti fossili di un rettile sudafricano, l’Eunotosaurus africanus, con la sua gabbia toracica semirigida, ha dimostrato che l’evoluzione del guscio della tartaruga è iniziato addirittura prima: l’analisi dei fossili di questo rettile estinto sarebbe la prova che le trasformazioni del carapace sono incominciate più di 260 milioni di anni fa. Oggi nel mondo ci sono circa 356 specie di tartaruga che vivono su terra, distribuite in tutti i continenti, a eccezione dell'Antartide. Le specie marine conosciute, invece, sono sette in totale. Le tartarughe, per secoli, sono state cacciate per il loro carapace,  (una parte del loro guscio), utilizzato per produrre gioielli e altri oggetti. Oltre a questo, però, ci sono altre minacce che mettono a rischio la sopravvivenza della specie e vanno ricercate principalmente nell'azione dell'uomo.

Alcuni esemplari di tartarughe possono sopravvivere veramente s lungo, alcuni fino a 200 anni. Parliamo della tartaruga gigante delle Galapagos, che vive nell’omonimo arcipelago e che fino a poco tempo fa si pensava fosse estinta. Con un’aspettativa di vita che va dai 150 ai 200 anni, un esemplare adulto può raggiungere i 300 chili di peso e poco meno di due metri di lunghezza. Lo scorso anno una tartaruga gigante,  per la precisione un esemplare di Chelonoidis phantasticus, ovvero una delle 15 specie di tartarughe giganti delle Galapagos, è ricomparsa dopo  più di un secolo nelle isole dell’arcipelago, facendo così ritenere che la specie non sia estinta ma che sia invece ancora presente nelle Galapagos, anche se in numero molto ridotto.  

Il carapace della tartaruga sembra una corazza unica, compatta, fatta in un unico blocco: si tratta invece di una struttura anatomica assai complessa, che col passare degli anni si è trasformata ed evoluta, per arrivare a quello che è oggi. Il guscio è infatti costituito da circa 50 ossa, comprese costole e vertebre.  Ogni scaglia che compone la parte superiore del guscio si chiama scuto, e attraverso l’osservazione di questa superficie è possibile studiare le fasi di crescita della tartaruga. l detto “essere lento come una tartaruga” dopotutto non corrisponde proprio alla realtà.

La tartaruga infatti non è l’animale più lento al mondo, di sicuro la battono la lumaca e il bradipo, e comunque la velocità media di una giovane tartaruga non è affatto da buttare. Le tartarughe di terra possono camminare a una velocità che può raggiungere i 100 metri all’ora, mentre quelle d’acqua possono nuotare a velocità davvero sorprendenti. Alcuni studi che si occupano del monitoraggio delle rotte delle tartarughe marine hanno infatti dimostrato che piccoli esemplari possono percorrere fino a 30 chilometri in un giorno, a una velocità di un chilometro all'ora. (blog di Giorgio Cortese)