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di Giorgio Cortese

Modi di dire nel mondo. Ci sono dei modi di dire, che, se tradotti letteralmente in italiano, possono trarre in inganno perché non paiono come degli elogi.  In giapponese l’espressione «Tamago gata no kao», ossia «tu sei un uovo con gli occhi», potrebbe non sembrare un complimento, anzi l’opposto. Nella cultura giapponese il viso ovale è infatti considerato un tratto molto attraente, per loro è un giudizio lusinghiero. 

Un proverbio cinese: «Chen yu luo yan », tradotto letteralmente : «pesci in immersione, oche in picchiata», viene utilizzato per elogiare una persona. L'espressione, infatti, deriva da un'antica leggenda per cui si racconta che una donna di estrema bellezza era in grado di far scordare ai pesci come nuotare e alle oche come sbattere le ali per volare.  In India invece «Gaja gamini», tradotto come: «cammini come un elefante» non è offensiva, ma rivolta ad una persona vuole significare che ha il passo maestoso, lento ed elegante come un elefante. 
In Italia quando una persona compie un buon lavoro si dice  bravo, in Australia «Good on ya mate!». Una frase in slang che significa «ottimo lavoro! ». Il sostantivo «mate» per gli australiani ha infatti un significato più profondo della traduzione classica di «compagno» e viene comunemente utilizzato anche per indicare amici e fratelli. «Good on ya» è la forma breve ed informale di «good on you», buon per te. In portoghese dire «Uma pessoa fofinha», letteralmente traducibile come una persona soffice/morbida, si usa per descrivere qualcuno che è carino e gentile. La parola «fofinha» si ottiene aggiungendo all’aggettivo portoghese «fofo», morbido, il suffisso vezzeggiativo «inha», impiegato per rafforzare il concetto, in questo caso extra morbido, e che infatti si può usare anche con altre parole, come, ad esempio, amigo, amico, che diventa «amiguinho», un amico a me molto caro. 

Nel Patrio stivale per augurare buona fortuna possiamo dire bocca al  lupo, colorita è l’espressione «break a leg», letteralmente : rompiti una gamba. Questa frase è beneaugurale, per augurare buona fortuna a qualcuno: soprattutto prima di uno spettacolo teatrale. Nonostante il suo significato letterale possa sembrare strano o addirittura sfortunato, nell'ambito teatrale questa frase è considerata un augurio positivo e di successo. L'origine esatta di questa espressione non è del tutto chiara, ma ci sono diverse teorie a riguardo. Una spiegazione suggerisce che nel teatro, rompersi una gamba significa fare un'ottima prestazione, quindi augurare a qualcuno di rompersi una gamba è un modo di dire che si spera faccia una prestazione eccezionale. Altre teorie suggeriscono che l'espressione potrebbe derivare dall'idea di fare un inchino al pubblico alla fine dello spettacolo, cosa che richiederebbe di piegare una gamba.  I nostri cugini transalpini  per dire ad una persona che è molta amata dicono: «Tu es mon Petit Chou», letteralmente, tu sei il mio piccolo cavolo. Qui il lemma chou, si riferisce al bignè o la chou à la crème, dolce francese morbido e gustoso. Quindi, quando qualcuno usa questa espressione, sta essenzialmente dicendo che la persona è dolce, piacevole e amata, proprio come un delizioso bignè. È un modo affettuoso e tenero per esprimere amore e affetto nelle relazioni. Concludo perché è ora di levare le tende, modo di dire per indicare che dobbiamo lasciare il luogo dove ci troviamo. Il riferimento è piuttosto evidente: quando si lascia un accampamento le tende che ci hanno ospitato per la notte vanno necessariamente smontate.