di Giorgio Cortese
La riforma scolastica del 1923, promossa da Giovanni Gentile, segnò una svolta cruciale nella storia dell’educazione italiana. Influenzato dalla filosofia idealista, Gentile introdusse un sistema educativo elitario, volto a formare una classe dirigente altamente istruita. L’esame di maturità, introdotto con questa riforma, era caratterizzato da una rigorosa selezione basata su un curriculum classico, che includeva materie come latino, greco, filosofia, matematica e storia. La difficoltà e la profondità delle prove riflettevano l’intento di distinguere gli studenti più brillanti, preparandoli per l’accesso alle migliori università italiane.
Nel secondo dopoguerra, l’Italia affrontò la ricostruzione delle sue infrastrutture sociali ed educative. Le riforme degli anni ’60, influenzate dai principi di democratizzazione e inclusività, estese l’esame di maturità a tutti i tipi di scuole secondarie superiori. La riforma del 1969, in particolare, riconobbe l’importanza di diverse forme di istruzione, non solo quella classica, e adeguò le prove d’esame ai vari indirizzi di studio, rendendo l’esame più equo e accessibile a una vasta platea di studenti. Poi ne seguirono molte altre. L’esame di maturità in Italia ha attraversato numerose fasi di cambiamento, adattandosi ai mutamenti della società e rispondendo alle diverse esigenze educative nel corso dei decenni.
Da strumento di selezione elitario a sistema di valutazione inclusivo, l’esame di maturità continua a rappresentare un momento cruciale nella vita degli studenti italiani. L’esame di maturità rappresenta un rito di passaggio, il secondo ora abolito è stato per noi ragazzi di allora il servizio militare. Con l’esame di maturità si compie il salto in un’altra dimensione, si entra nel mondo degli adulti. Ci ritroviamo a condividere con tanti primo di noi e come i ragazzi di oggi che domani affrontano gli esami quel sentimento di spaesamento legato al pensiero della scelta sul da farsi dopo, insomma smettiamo di essere tutti uguali. Dopo gli esami e alla fine dell’estate qualcuno inizierà a lavorare, e i legami scolastici lentamente si sfilacciano. Chi ha affrontato l’esame di maturità si riconosce in questi sentimenti e anche a distanza di anni li capiamo e comprendiamo la portata di questo evento; di fatto, è stata la prima prova della nostra vita. (Giorgio Cortese)