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di Giorgio Cortese

Lo scrittore Dino Buzzati l’indimenticato autore del Deserto dei Tartari, scriveva “Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care”. Queste parole, lette in una rivista mi ha fatto ricordare la celebre vignetta dei fidanzatini del vignettista francese Raymond Peynet, morto nel 1999. La vignetta e le parole riportate creano tenerezza, proprio attraverso la loro delicatezza, semplicità e persino povertà.

Oggi giorno è raro vedere due innamorati passeggiare tenendosi semplicemente per mano, sorridendosi e parlando tra loro di cose che per gli altri possono essere insensate e stupide, e che invece nel linguaggio personale dell’amore sono care e preziose per l’animo. Ora, invece, le relazioni sono sbrigative, superficiali, attraverso freddi sms o messaggi vocali. In una società sempre più interconnessa e dominata dal movimento si estingue la tenerezza, il sussurrarsi parole care.

Si perde la dolcezza del comunicare sentimenti e non solo istinti. Il giorno di San Valentino ci ricorda che tutti dobbiamo un po’ ritrovare il gusto di stare con gli altri dialogando, persino di scriverci una vera lettera e non solo di ricorrere alla grammatica sbrigativa del cellulare o dell’e-mail, di passeggiare insieme, di riscoprire la bellezza della quiete e della semplicità. E persino la capacità di stare insieme in silenzio, guardandosi negli occhi, secondo un linguaggio più eloquente delle stesse parole. Buon San Valentino a tutti.