di Giorgio Cortese
Il Topinambur è una pianta erbacea perenne con bulbo sotterraneo, conosciuta anche come carciofo di Gerusalemme, il nome ha una sua origine piuttosto controversa, poiché esso non è un carciofo, non proviene da Gerusalemme e non ha neanche alcun legame con la tribù brasiliana dei Tupinamba. Il Topinambur una specie di girasole che viene coltivato per il suo tubero sotterraneo commestibile. Venne scoperto dall’esploratore francese Samuel de Champlain, che ha fondato Quebec, Montreal, e nel 1609 scoprì il lago che porta il suo nome.
L’esploratore nei sui viaggi nell’odierno Massachusetts, vide che le radici della pianta venivano coltivate dalle popolazioni native e, secondo Champlain, avevano un sapore che ricordava quello del carciofo. La pianta venne presentata per la prima volta nelle corti francesi lo stesso giorno in cui faceva il suo ingresso una tribù di indios originaria del Brasile conosciuta come Tupinamba. Il popolo francese pensò erroneamente che fossero stati proprio gli indigeni a portare quel misterioso tubero in Europa, per questo decisero di chiamarlo con lo stesso nome francesizzato che diedero poi anche agli indigeni: les Topinambours. La pianta veniva chiamata girasol o girasole, rispettivamente derivanti dalle parole omonime delle lingue spagnola e italiana, per la sua somiglianza con il famoso fiore giallo, tuttavia la pianta aveva anche quel tubero nelle radici che aveva un sapore che ricordava quello del carciofo. Venne chiamato carciofo di Gerusalemme: pur non avendo origini di questa città e non essendo un carciofo, perché secondo alcuni studiosi i primi coloni, i Puritani anglosassoni, una volta arrivati nel Nuovo Mondo, avessero denominato questa pianta erbacea in onore della Nuova Gerusalemme che intendevano fondare nei territori appena scoperti.
Da notare che la denominazione di carciofo in inglese artichoke ha influenzato diversi dialetti dialetti dell’Italia settentrionale, il carciofo viene chiamato infatti “articiocco”. Altro nome è girasole del Canada che deriva dall’aspetto del fiore di questa pianta, che è molto simile a un girasole e i cui primi rinvenimenti sono avvenuti in Canada. Viene anche chiamato rapa tedesca che risale all’arrivo di questo ortaggio in Germania nel XVII secolo, dove veniva considerato un alimento molto raffinato. Tartufo canadese, per la forma bitorzoluta di questo alimento che nella sua dimensione ricorda vagamente i tartufi del Nord America, ma viene anche chiamato carciofo di canna, patacca, trifola, taratufolo. Infine altro nome comune per i Topinambur è sunchoke o sunroots, coniato negli anni ’60 riprendendo l’antico nome con cui veniva chiamato dai nativi e ripreso da Frieda Rapoport Caplan, donna d’affari statunitense che decise che la pianta aveva bisogno di un nome più accattivante per aumentare le vendite.
Secondo la nomenclatura di Linneo, il topinambur è Helianthus tuberosus, il nome scientifico bizzarro e singolare, richiama un particolare comportamento del fiore di topinambur: il genere, Helianthus, rimanda a sole, helios, in greco, e fiore, anthos nella lingua greca. L'accostamento delle parole sole-fiore si riferisce alla propensione dei fiori a protendersi verso il sole. Nonostante i suoi nomi incorretti, il tubero di Topinambur, può essere cucinato al forno, fritto, al vapore ed ha buone quantità di minerali, soprattutto potassio e ferro, e di vitamine A e C. questo tubero non si mangia solo nella bagna cauda ma esistono tantissime ricette che ne esaltano il suo sapore delicato e la sua consistenza croccante, anche nel riso, ma attenzione nonostante il tubero sia digeribile, le persone con intestino sensibile dovrebbero ridurne il consumo per possibili problemi di meteorismo e flatulenza.