di Giorgio Cortese
Vin brulè deriva dal participio passato del verbo francese bruler, bruciare. Vino bollito con spezie, buccia di limone e zucchero, e servito caldo, talvolta adoperato contro la tosse e il mal di gola. Il vin brulè è una bevanda gustosa e ricca di sapori, tipica delle zone montane italiane e dell'Europa continentale. Solitamente la troviamo nei mercatini di paese durante le feste natalizie ed è ideale da bere per scaldarsi durante il periodo invernale. Viene preparato con spezie, scorze di agrumi ed ovviamente l'ingrediente principale è il vino rosso, rigorosamente corposo e di alta qualità. Le origini di questo vino caldo sono molto antiche e anche le ricette sono cambiate nel tempo. Questa bevanda calda risale all'antica Grecia per arrivare fino ai Romani che la denominarono conditum paradoxum.
Una delle prime testimonianze del vin brulè risale ad Apicio che nel “De re Coquinaria” racconta di un vino scaldato e aromatizzato con spezie. Solitamente si usava il pepe e veniva dolcificato con del miele e si offriva a fine pasto come digestivo. Il vinum conditum dei Romani rientra nella vasta sezione dei vina aromaties, ovvero i vini corretti e aromatizzati con erbe e cereali, fiori essicati, frutta fresca bacche e spezie. Nell'antichità il pepe nero veniva utilizzato molto sia nelle pietanze che nelle bevande, ma venne poi sostituito con l'avvento della cannella. Questa spezia dal sapore intenso e deciso cominciò ad essere utilizzata per la preparazione di pietanze e bevande. Secondo alcuni studiosi l'introduzione della cannella nella preparazione del vin brulè è collegata al medico Ippocrate, un grande sostenitore delle proprietà mediche delle spezie.
Secondo lui, le spezie avevano proprietà lenitive, disinfettanti e il vino risultava quindi corroborante. In questo periodo venne anche modificato il processo di preparazione della “manica di ippocrate” ovvero lo strumento attinente alle pratiche medico-farmaceutiche da cui si ricavava anche il “vino ippocratico”. Il vino ippocratico, ippocrasso o ipocrasso era una bevanda antica a base di vino aromatizzato fermentato e addolcito con miele, utilizzato come rimedio naturale per alcune malattie. Il vino caldo con le spezie e zucchero si diffuse in tutta Europa e cominciarono a nascere differenti ricette, tipiche di ogni regione in base ai prodotti ed ai gusti locali. In Inghilterra viene nominato mulled wine, in Francia vin chaud, in Germania gluhwein e nei Paesi Scandinavi glogg.
Tanti pensano che la ricetta del vin brulè sia tipica del nord Italia, ma come avete potuto leggere, la storia alle sue spalle è molto più articolata. Vin brulè la soluzione ideale per scaldarsi nel periodo invernale e per passare del tempo in compagnia sorseggiando un buon vino caldo. Non si tratta solo di una ricetta del vin brulè, si tratta di una tradizione che ogni anno riunisce tante persone per condividere un momento tutti assieme. Stiamo parlando di una sensazione unica, di passeggiare tra le vie del paese pieno di mercatini di Natale, stiamo parlando di quel momento in cui si sta in compagnia a bere un buon vin brulè per scaldarci. Insomma, il vin brulè è molto più di una semplice ricetta, è una vera e propria tradizione che si ripete ogni anno.