CASTELLAMONTE - Nel giorno della commemorazione di chi non c’è più, ma il cui ricordo vive per sempre nei cuori di chi li ha incontrati in vita, il pensiero di molti castellamontesi e canavesani è andato a Luigi Peretto: scomparso nel luglio 2020. E' stato un'apprezzata voce del nostro territorio, anche e soprattutto in tema di storia e tradizioni locali. Raccontare chi era Gino, come era conosciuto e chiamato da tutti in città, significa oggi, 2 novembre 2024, aprire una «Finestra sul Passato», citando quella che era la sua ultima rubrica nella quale tramandava la memoria di luoghi, persone e città del Canavese che, dopo tanti anni, correvano e corrono ancora il rischio di finire nell'oblio.
Nato a Castellamonte il 15 luglio del 1929, Gino svolse con diligenza il servizio militare presso la Scuola Contraerea di Sabaudia dove per riconosciute attitudini particolari venne iscritto a corsi di qualificazione in macchine di calcolo per il tiro contraereo. Conseguì il titolo di caporale con la nomina di capo centrale contraerea e successivamente fu trasferito a Mantova con il grado di caporal maggiore con alterni servizi di sergente. Finiti i 15 mesi di leva, tornò nella sua amata città natale, in via Giacomo Meuta, dove ha vissuto con la moglie Teresa Faletto fino al 2020.
Pittore al seguito del Maestro di bottega Michelangelo Rolando, ceramista, scultore, animatore, guida turistica, coordinatore e poeta amante della natura e della montagna. Peretto è stato un artista poliedrico e vivace. Un moto perpetuo. E’ stato membro della commissione cultura per 30 anni; ideatore di numeri spettacoli teatrali, musicali e scenografici; vice presidente della Società Scuola di Musica di Castellamonte con Costantino De Rossi Nigra. E’ stato tra gli artefici della prima Mostra della Ceramica insieme all’indimenticato e indimenticabile Carlo Trabucco. E’ stato membro della Pro loco della città di Castellamonte, presidente del cine-foto club di Castellamonte, con cui ha realizzato la prima raccolta dell’archivio storico fotografico della città.
Con impegno e passione Luigi Peretto ha contribuito a scrivere anche la piccola grande storia dell’antico carnevale del paese. E’ stato, infatti, presidente del Gruppo Storico del rione Castello per 25 anni creando e disegnando i costumi storici di armigeri, vivandiere e nobili fedeli al medioevo. Creatore di svariati libri e poesie, a carattere umano, ha fatto inoltre parte del direttivo dello Spi Cgil con la qualifica di redattore del giornalino dello Spi Canavesano. Nei panni di «cicerone» è stato competente guida per 8 anni durante la manifestazione città d’arte a porte aperte portando migliaia di visitatori a scoprire la terra di Castellamonte. I suoi appassionati racconti hanno portato Peretto ad essere anche citato in un celebre libro di Bruno Gambarotta. All’età di 88 anni è stato nominato Cavaliere della Repubblica per meriti acquisiti nell’ambito professionale, sociale e culturale.
E’ stato sostenitore di molti progetti dell’associazione La Memoria Viva. Non va, infine, dimenticato che alle autorità romene durante le missioni in Ucraina che transitarono per il territorio romeno fu donata una pubblicazione sulla storia di Castellamonte, scritta da Gino Peretto e tradotta anche in lingua romena.