CICONIO - Se fosse un personaggio di un libro o di un film sarebbe il genio tuttofare inventore della bacchetta di sambuco di Harry Potter e degli altri maghi di Hogwarts. Ma potrebbe essere anche il maggiore Geofrey Boothroyd, nome in codice Q: il fornitore degli speciali gadget tecnologici di 007 James Bond. In realtà, per l’anagrafe del comune di Ciconio, dove vive, è Maurizio Faletto, prestigiatore (nome d’arte Mago Izio), ingegnere meccanico e fondatore della Design Italian Project.
Lì, tra Ciconio e Pertusio, nei suoi laboratori, come dice il motto della sua azienda, «l’ingegneria diventa magia». Il 35enne canavesano, che ha creato anche un originale circolo di magia a Salassa, si occupa, infatti, di fornire all’artista un aiuto ingegneristico concreto, dando una mano a creare il suo gioco di prestigio su misura. «Mi sono avvicinato prima al mondo dell’animazione e poi a quello della magia, quando frequentavo l’università a Torino per necessità economica di guadagnare qualcosa mentre studiavo – spiega Maurizio Faletto – Da ingegnere meccanico e da prestigiatore mi sono accorto che non era facile reperire in Piemonte le giuste attrezzature e che mancava in questo settore una figura con capacità tecniche e professionali in grado di rendere unico lo spettacolo di un’artista. E’ importantissimo non avere effetti magici banali o gimmick sempre uguali per conquistare il pubblico. Questa è la nostra mission: aiutare gli artisti e i maghi a concretizzare le loro idee, progettare e costruire, attraverso la collaborazione con artigiani del territorio, attrezzature magiche professionali e personalizzate. Spaziamo dai giochi di prestigio per la magia ravvicinata fino alle grandi illusioni. Ci occupiamo anche di creare i loro siti web per dare una vetrina efficace su internet».
Maurizio Faletto con passione, lungimiranza, determinazione e un briciolo di sana follia che non guasta mai sta lavorando sodo per realizzare il suo sogno: «Non è un momento facile per nessuno. Mi piacerebbe che questa mia passione diventasse il mio lavoro a tempo pieno, ce la sto mettendo tutta. Per questo voglio dire un grazie gigante alla mia famiglia e soprattutto a mia moglie: è il mio faro, mi ha sempre supportato in qualsiasi scelta». Gli ottimi risultati che sta ottenendo con merito la Design Italian Project sono poi frutto dello stretto legame che c’è tra Maurizio e il nostro territorio: «Sono orgoglioso di essere canavesano e molto legato alla nostra terra. E’ una zona piena di eccellenze. Mi fa molto piacere se nel mio piccolo riesco a portare un po’ di lavoro qui, collaborando con una rete di aziende e artigiani che mi aiutano a raggiungere gli obiettivi prefissati».