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CUORGNE' - Ha vent'anni, ama il calcio e la moda ed è un canavesano doc: viene da Cuorgnè, Kristian Luino, vincitore della fascia del Piemonte nella Finale Nazionale palinurese dei «Bellissimi d'Italia», il concorso ideato e promosso dalla GD Agency, giunto nei giorni scorsi (dal 12 al 17 settembre) al suo momento più importante. Kristian è sembrato sin dalle prime fasi del concorso uno dei concorrenti più agguerriti: fisico scolpito, sguardo magnetico per un metro e ottantuno di altezza ed una storia biografica di calciatore professionista nelle fila giovanili del Torino Calcio. Appassionato di palestra e recitazione, sogna una carriera nel campo dello spettacolo e della moda, ama recitare e coltivare percorsi nuovi e sfide ambiziose, da buon Acquario. 

«Sono un tipo competitivo, sarà anche per via degli anni di calcio professionistico, ed è la prima cosa che ho scritto nella scheda di autopresentazione, i famigerati tre aggettivi con cui, un po' sommariamente, ogni partecipante deve sintetizzare la sua personalità. Ho imparato a non sopravvalutarmi e a cercare di restare umile ed equilibrato. La felicità è grande, l’obiettivo era difficile, ma ce l’ho messa tutta e sono contento di regalare questa soddisfazione alla mia famiglia, ai miei amici e anche al Canavese, terra bellissima in cui sono cresciuto e vivo».

Non è stato semplice arrivare alla finale dopo giorni di rigida selezione: «L’ambientamento, lo stare insieme in tanti ed una certa fatica nelle prove e nelle coreografie, ma poi ci si abitua rapidamente. Il bello di queste occasioni è saper associare due cose apparentemente opposte: la serietà dell’impegno, spesso gravosa, e il fatto di pensare, al contempo, che è comunque un gioco. Senza prendersi troppo sul serio, con un po’ di autocritica che, come nel calcio, aiuta costantemente a migliorarsi». 

Dopo il ritorno in Canavese ed i meritati festeggiamenti è tempo di pensare al futuro. «Sicuramente ora mi attende un po' di riposo. E poi l’entrare nella logica dello spirito del “punto di partenza”. Vincere la fascia del Piemonte è sicuramente un traguardo, ma credo vada vista soprattutto come una specie di occasione di lancio, di trampolino per credere in tante altre opportunità, non certo come un punto di arrivo. Diciamo una patente, un brevetto di incoraggiamento e di stimolo. Mi hanno consigliato, per certe mie caratteristiche, di studiare recitazione, dizione e posa fotografica, suggerimenti che ho apprezzato e condivido. E poi, magari, cercherei di provare con qualche trasmissione televisiva o qualche ruolo cinematografico, anche piccolo, perchè un'altra legge fondamentale della vita che mi ha insegnato il pallone è l'importanza della gavetta, dello spirito di sacrificio, del fare conoscenze nuove, dell’incontrare persone con esperienze importanti e approfittare, nel senso buono, dei loro insegnamenti. Certamente, nei prossimi mesi, proverò a perseguire, se ne sarò capace, questi scenari».

E già si parla di lui per una partecipazione, ad ottobre a Milano, in una manifestazione importante nel campo della moda sostenibile, e di qualche campagna pubblicitaria nel campo dell’alimentazione salutista e del benessere. In bocca al lupo a Kristian: dal Canavese un altro talento nascente.