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FAVRIA - Un viaggio alla scoperta di miti e leggende nordiche insieme ad un gruppo made in Favria. La passione di Alba e Dino per la giocoleria infuocata, con uno stile vichingo-norreno, li ha portati, insieme a Sara, a fondare un clan ispirato alla cultura norrena: il Vitnir Clan, nato dal desiderio di far conoscere al pubblico un mondo molto interessante e originale. «All’inizio avevamo bisogno di uno stile per le nostre performance di giocoleria – racconta Dino – e ci siamo orientati verso l’estetica vichinga. Abbiamo in seguito partecipato al Torino Comics, unendo i nostri costumi da giocolieri a personaggi cosplay: lì abbiamo conosciuto un clan norreno, con cui abbiamo instaurato un’iniziale collaborazione, per poi dare vita al nostro gruppo insieme ad altre persone conosciute nel corso del tempo, come Silvia e Federica».

Il nome scelto, Vitnir Clan, significa «clan del lupo» e affonda le radici nella mitologia norrena: «Vitnir» è un termine poetico per indicare il lupo, una figura fondamentale di questa cultura, simbolo di forza arcaica. Da qui deriva anche il simbolo del sodalizio, il teschio di un lupo: «Abbiamo optato per questa icona per distinguerci dagli altri gruppi che spesso condividono simbologie simili - aggiungono i canavesani - Volevamo qualcosa di unico, ma fedele alla tradizione norrena».

Il gruppo è stato tra i protagonisti della rievocazione storica delle Idi di Maggio a Oglianico Canavese, dove hanno portato in scena combattimenti con spada e scudo e tiro con l’arco. Inoltre Dino ha spiegato accuratamente i rituali del matrimonio norreno, una tradizione molto sentita: «Le nozze norrene sono ricche di significati. Si celebrano all’aperto, in mezzo agli alberi, con due spade. Lo sposo consegna alla futura moglie la spada dei suoi antenati, che poi dovrà essere data al primogenito. La sposa, invece, ne consegna una nuova, che dovrà proteggere e salvaguardare la famiglia: sull’elsa vengono messe le due fedi che verranno scambiate, dopo aver pronunciato le promesse. In seguito, verrà versato nei due corni cerimoniali una bevanda tra sidro di mele, ippocrasso, vino o birra, bevuta prima dal marito e poi dalla moglie: il liquido avanzato verrà versato alla base di un albero come offerta. Alla fine del matrimonio inseriamo anche il rito della scopa di saggina, che riprende l’usanza antica secondo cui il marito non doveva battere i piedi sullo zoccolo della porta, pena anni di sfortuna».

Il Vitnir Clan è aperto anche ad inserire elementi estranei alla cultura norrena, come la simbologia dei quattro elementi di derivazione celtica, voluti durante un matrimonio da poco celebrato. I gruppi di rievocazione norrena sono circa tre sul territorio canavesano: per questo il Vitnir Clan punta a crescere, in particolare approfondendo la parte relativa alla stregoneria, partecipando a eventi che permettano di trovare persone che abbiano voglia di affacciarsi a questo mondo misterioso e affascinante. E' possibile seguire le iniziative e avvicinarsi a questa realtà suggestiva su instagram attraverso la pagina di Vitnir Clan. (Gaia Sala)