E' uscito «In mari deserti», libro del canavesano Emiliano Stefanelli realizzato dalle Edizioni Leima nella collana «Le Stanze». Una collana pensata apposta per gli scrittori. Le stanze, infatti, evocano uno spazio, reale o mentale, dove rifugiarsi per leggere, pensare, sognare, magari in silenzio o ascoltando musica. Per questo la collana è popolata dalle voci degli scrittori, con le loro storie e con i personaggi che la loro penna fa vivere in ogni pagina.
E' il caso di Emiliano Stefanelli che, sin da bambino, ha dimostrato grande propensione alla scrittura e alla creatività. La sua è una storia di scrittura "precoce": a 13 anni pubblica i suoi primi racconti nelle scolastiche. Poi frequenta la facoltà di scienze della comunicazione dell'università e in quegli anni collabora con alcune riviste in qualità di giornalista.
La passione per la scrittura, però, resta. A 22 anni vince il concorso "Limone Piemonte" con il racconto natalizio La tempesta di Stanley Barry e una borsa di studio alla Scuola Holden di Alessandro Baricco, a Torino. Subito dopo frequenta il master di editing e scrittura di prodotti audiovisivi al Virtual Reality & Multi Media Park di Torino. Nel 2009 esce ufficialmente il suo primo romanzo, "Fuochi dalla Pianura" edito da Casini. Nel 2012 il secondo romanzo, "Cenere".
Ora è il turno de "In mari deserti", la storia di un ragazzo, Dante, che lavora a Roma ma che a causa della morte del padre è costretto a tornare a Torino, la sua città natale. Nel corso del viaggio soccorre una ragazza che, qualche giorno dopo, verrà ritrovata morta nelle acque del Po. E' l'inizio di una vicenda che interseca la vita famigliare del ragazzo dal momento che, nel fare testamento, il padre di Dante gli ha lasciato una scatola con alcune fotografie che lui non ha mai visto. Fotografie che ritraggono una donna. Dopo tutta una serie di episodi, il protagonista scopre che la donna delle foto è la stessa con cui il suo defunto padre, anni prima, aveva avuto un incidente: nello schianto il marito della donna era morto, invece lei (incinta) no. La donna era malata e prima di morire aveva chiesto come favore all'uomo di occuparsi della figlia che sarebbe rimasta orfana. Dante, nelle sue investigazioni, scopre il luogo di lavoro della ragazza e, senza avere ancora ricollegato i pezzi della storia, se ne innamora...