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SAN GIORGIO CANAVESE - C’è anche un po’ di Canavese nella serie tv più seguita del momento. Stiamo parlando di «La legge di Lidia Poët» e dell’attore sangiorgese Stefano Saccotelli. La fiction, diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire, ambientata nella Torino di fine 1800 e incentrata sulla figura di Lidia Poët, prima avvocata d’Italia magistralmente interpretata da Matilda De Angelis, infatti, è terza nella top 10 globale dei titoli non in lingua inglese della piattaforma di streaming Netflix. La serie spopola in 55 paesi ed è prima in Ungheria, Polonia, Romania e Ucraina e seconda in Italia dietro «Mare Fuori».

In «La legge di Lidia Poët» Stefano Saccotelli interpreta il cancelliere del tribunale di Torino. «E’ un successo incredibile – spiega l’attore canavesano – Mi fa particolarmente piacere aver fatto parte di questo progetto perché due grandi registi come Matteo Rovere e Letizia Lamartire hanno saputo raccontare anche in chiave moderna un personaggio piemontese straordinario, la prima avvocatessa d’Italia, ma soprattutto una pioniera della parità di genere e una paladina dei pari diritti civili e sociali. Temi che mi sono molto cari. Aver fatto parte di questo cast è, per me, una soddisfazione doppia, anzi tripla».

Allievo della «Sergio Tofano» di Torino e perfezionatosi a New York e Parigi, Stefano Saccotelli ha lavorato in teatro con i registi Ian Williams, Aldo Zampieri e Pier Giuseppe Corrado (protagonista di «Occhio folle occhio lucido» e «Solo con la libertà…»). In «Lettere dal Sahara» di Vittorio De Seta (Venezia 2006) è don Sandro, e appare ne «La tempêta» di Marcello Vai (co-protagonista, il partigiano Giovanni) e in molte produzioni indipendenti (anche in lingua inglese e francese). In televisione partecipa a «Centovetrine» e «Vivere», è ospite delle popolari sitcom «Camera café» e «Piloti» e appare in numerose fiction di successo: «Le stagioni del cuore», «Lo smemorato di Collegno», «L’amore non basta (quasi mai...)», «Sacrificio d'amore» e «Masantonio - Sezione Scomparsi» (Mediaset), «Enrico Mattei, l’uomo che guardava al futuro», «Walter Chiari, fino all’ultima risata», «Rocco Schiavone (Castore e Polluce)», «Non uccidere 2 (Le Figlie di Maat)», «Provaci ancora Prof! 7 (Errori a catena)», «La strada di casa 2» e «Cuori» (Rai), «Il mostro di Firenze» (Sky/Fox). È protagonista (Giorgio) del cortometraggio «Resta» di Anna Bucchetti, miglior opera in lingua straniera al San Francisco Women’s Film Festival 2009, e co-protagonista di «Alla rovescia» (di Junior Lucano), menzione speciale a Piemonte Movie 2010. Protagonista, regista e autore della web-sitcom «Kul Senter» (Premio Patologico al Festival Internazionale Cinema Patologico 2016, Roma), Stefano è a teatro con il musical «A Christmas Carol» (regia di Melina Pellicano), il suo one-man-show «Diversamente...altri» e il classico pirandelliano «L'uomo dal fiore in bocca» (regia di Aldo Zampieri). Ha lavorato anche in numerose produzioni internazionali ed è protagonista del pluripremiato cortometraggio «Il tempo che insegna» (regia di Giacomo De Bello) e della serie televisiva in francese «Le vol d'Anouk» (Rai Vd'A, Cédric): «Mi piace definirmi un operaio della recitazione – commenta Stefano Saccotelli – Ho scoperto questo mondo quasi per caso, catapultato a 18 anni su un palco. Ho fatto un lungo percorso di studio e perfezionamento professionale, ma non dimentico le mie origini: quelle del teatro dialettale. Dopo 27 anni, recitare è ancora una grande passione, che mi ha aiutato nella vita a superare anche ansie e paure».

Dopo il ruolo del cancelliere in «La legge di Lidia Poët» ci sono tante novità in arrivo per l’attore sangiorgese, che è anche membro dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti da 40 anni e autore di canzoni: «Adoro il cinema indipendente, che è, a torto, ritenuto “minore”. Proprio in questo ambito sarò in un cortometraggio girato a Milano da una regista sangiorgese come me: Beatrice Vargiu. Prossimamente mi vedrete, poi, nel film "Zamora" di Neri Marcorè (il cliente al bar) e nella fiction Rai "Il clandestino", per la regia di Rolando Ravello (il portiere condominiale). Sono delle belle soddisfazioni. Ho avuto la fortuna di lavorare in produzioni importanti e con grandi registi. Tra queste c’è senza ombra di dubbio il musical "A Christmas Carol". Fare un musical è un mio grande sogno realizzato. Faccio parte di questo cast e produzione meravigliosa da 6 anni e vedere i teatri di tutta Italia pieni di gente venuta per assistere al nostro spettacolo è, ogni volta, un’emozione indescrivibile. Questo è un mondo molto difficile. Non è semplice ritagliarsi degli spazi, ma finalmente, dopo gli anni bui dei covid, qualcosa si muove».