STRAMBINELLO - «Autodidatta, italiana, giramondo…». Così si descrive l’artista originaria di Strambinello Barbara Boffa sulla sua pagina online in cui espone la sua arte. Ispirata fin da ragazza dal suo idolo Freddie Mercury, rappresentato nelle situazioni più originali, Barbara ha fatto del suo amore per il disegno e l’arte qualcosa di più: un progetto che l’ha portata in giro per il mondo.
La sua passione per la pittura nasce fin da quando era bambina: «I primi disegni li ho fatti con le matite colorate - racconta la talentuosa canavesana - Poi sono state sostituite dalla sola matita di grafite. Tuttavia, non potendo seguire gli studi artistici ho sempre dedicato all’arte i ritagli del mio tempo durante le giornate. Durante il periodo di lockdown la passione si è come risvegliata, forse perchè avevo più tempo da dedicarle».
È proprio in questo periodo che l’artista dà sfogo alla sua creatività, non solo trasponendo le sue opere su nuovi supporti - diversi da quello cartaceo - come tazze e magliette - ma anche cimentandosi in nuove tecniche mai esplorate fino a quel momento: «Quello che mi ha sempre frenata negli anni - spiega Barbara Boffa - è stata la totale mancanza di studi artistici. Tuttavia tre anni fa ho deciso di provare l’acquerello, che adotto tutt’ora. Per quanto riguarda gli acrilici, invece, mi erano stati chiesti su commissione dei quadri su tela e quindi mi sono dovuta cimentatare nell’uso di questa tecnica: alla fine è andata bene, è stato un tentativo fortunato».
Il suo soggetto preferito, ma non unico, è il famoso cantante dei Queen, che assume nelle sue opere ora le sembianze di un gladiatore, ora quelle di un personaggio mitologico: «Non c’è un motivo preciso per cui lo faccio - aggiunge la pittrice canavesana - è una sorta di urgenza che mi coglie come un fulmine: vedo un un personaggio e sento la necessità di dover riprodurre Freddie in quel modo. Non mi basta raffigurarlo semplicemente nelle pose assunte davanti alle telecamere o alla macchina fotografica. Amo particolarmente immaginarlo in scenari inaspettati, sotto le spoglie di personaggi storici o mitologici, indossando abiti o costumi sfarzosi e sgargianti, in universi alternativi. Non avrei mai pensato che questa passione per i Queen e in particolare per il loro frontman, che poi ho espresso nel disegno e nell’arte, mi avrebbe portata a qualcosa di cosi grande: dopo essere stata contatta per inserire le mie opere in un libro scritto dal regista del documentario sulla band, ho esposto le mie opere a Montreux, In quell'occasione ho conosciuto il loro chitarrista, Brian May. Se mi avessero detto quarant’anni fa che avrei chiacchierato con lui non ci avrei mai creduto».
«Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò - conclude Barbara Boffa - Grazie a chi ha creduto in me e a tutti quelli che si sono appassionati alle mie creazioni arrivando a chiedermi disegni personalizzati e le stampe delle mie realizzazioni». (Beatrice Strazzullo)