STRAMBINO - C’è qualcosa di malinconico nel viso bianco di un clown, con quella lunga lacrima che sembra arrivare direttamente dal cuore, eppure grazie alla forza granitica del suo sorriso e dei suoi sogni il circo si trasforma e colora. Lo sa molto bene Angelo Patti, per tutti «Patti il clown»: apprezzato showman, attore e performer che come un mago colorato sale sul palco per regalare attimi di felicità a grandi e piccini.
Con talento, passione, determinazione e voglia di mettersi in gioco, Angelo Patti è partito dal Canavese, dove ha mosso i primi passi artistici, e ora è una delle stelle del Circo di Sandra Orfei. «Fin da piccolo ho sempre avuto un attrazione per i clown e il circo – racconta Angelo Patti – Ovviamente, questo insieme a una verve comica innata e alla voglia di essere al centro dell’attenzione. Andavo a vedere gli spettacoli e da grande avevo deciso che avrei fatto l’attore. Per questo, ho chiesto ai miei genitori di essere iscritto a una scuola di recitazione. Ho frequentato l’Accademia Danza e Spettacolo di Ivrea e affinato la mia passione con corsi, teatro e cinema. Ho fatto parte della compagnia Andromeda e sono diventato insegnante dell’Accademia Danza e Spettacolo di Ivrea».
E’ l’inizio di una lunga avventura ricca di soddisfazioni: i primi spettacoli, i ruoli comici e le collaborazioni con le compagnie teatrali del territorio, fino a quando, alla soglia dei 30 anni, Angelo decide di aprire il cassetto e inseguire il suo grande sogno: «Avevo da poco perso mio padre, a cui ero molto legato, è ho deciso di realizzare il mio sogno: diventare clown. Sono volato a Londra dove ho seguito i corsi della London Clown School. Mi sono messo in gioco e all’opera. Sono stato a Roma e poi in giro per l’Italia a carpire i segreti dei grandi maestri internazionali. Sembrava impossibile e invece sono passati 6 anni e sono ancora qui». «Sono sempre alla ricerca di stimoli e sfide nuove – aggiunge Patti il Clown –Ho creato un mio repertorio e ho uno stile unico in Italia. Nelle mie performance parlo molto, lavoro anche da solo. Sono un clown che si ispira alla tradizione della clownerie ma è al tempo stesso moderno nei temi e nell’aspetto».
Con questo personaggio, Angelo Patti è entrato nel Circo Sandra Orfei con il quale ho girato tutta l’Italia. Durante il periodo della pandemia è stato anche protagonista di un film: «Durante il lockdown c’era, inevitabilmente, molta preoccupazione. Come artisti, siamo stati costretti a interrompere gli spettacoli. Ne ho approfittato per riposarmi e dedicarmi a creare cose nuove legate alla mia professione artistica. Sono stato anche contattato da “Aria”, un’agenzia di Roma, impegnata nella produzione di un film-documentario sulla quarantena. Uno dei racconti di vita della pellicola era il mio, nel quale raccontavo l’esperienza di una giornata in un circo “fermo”».
«Sono molto legato a Strambino, il mio paese di origine, e al Canavese – conclude Angelo Patti – Ho lavorato molto a Ivrea, dove in piazza Ottinetti ho anche presentato i primi mondiali di canoa nel nostro territorio. Nel mio futuro a livello professionale vorrei ci fosse la partecipazione a un festival internazionale. Mi piacerebbe anche creare uno spettacolo tutto mio, da portare nei teatri di tutta Italia. Ai giovani d’oggi, che si avvicinano all’arte del clown e più in generale al mondo dello spettacolo dico che devono avere curiosità e voglia di andare avanti e migliorarsi sempre. Il circo, dove nella stessa giornata si fanno più spettacoli con pubblico diverso, lo dimostra: quando si fa qualcosa bene, bisogna pensare comunque a come farla ancora meglio».