BRANDIZZO - «A 9 mesi esatti dalla strage di Brandizzo, nessun passo avanti è stato fatto dal Gruppo Ferrovie dello Stato e da Rfi per dare più garanzie e tutele ai lavoratori edili impiegati negli appalti e subappalti di manutenzione. Alle belle parole, sia ai tavoli sindacali che in Parlamento, non sono seguiti purtroppo fatti concreti».
Così in una nota, la Segreteria Nazionale della Fillea Cgil, che prosegue: «Avevamo chiesto - anche dopo le positive intese raggiunte a Roma, Bologna, Firenze e persino nella ricostruzione dell’Isola di Ischia - di limitare il ricorso ai subappalti almeno per le attività a maggior rischio per la salute e sicurezza dei lavatori edili impiegati. Avevamo chiesto – continua la Fillea Cgil - norme più stringenti per il rispetto dei contratti edili, del corretto inquadramento, del rispetto degli orari di lavoro e per una qualificazione degli operatori più selettiva».
«Mentre continuano a verificarsi incidenti ed infortuni, prendiamo atto con rammarico che mesi e mesi di incontri non hanno portato a nulla e che, forse, la volontà di non disturbare un mercato e un modello di impresa ha prevalso sopra ogni cosa. Per quanto ci riguarda, il tavolo di confronto avviato subito dopo i tragici fatti di Brandizzo e il relativo clamore mediatico è esaurito. Da una grande azienda che ha risorse, competenze e professionalità significative, ci saremmo aspettati una maggiore responsabilità sociale. Rimangono in essere i tanti protocolli sottoscritti per le nuove opere, così come le norme e le tutele conquistate nel passato, ma rimane anche l’amarezza di non averle estese alle manutenzioni».