BUROLO - Il sabato di Pasqua si è trasformato in un giorno di protesta per i dipendenti della grande distribuzione con una mobilitazione significativa che ha visto la partecipazione di tanti lavoratori davanti all'ingresso del Carrefour di Burolo. La causa principale dello sciopero, guidato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, risiede nel mancato rinnovo del contratto di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2019, e non aggiornato nonostante l'aumento dell'inflazione.
Questo stato di incertezza contrattuale si aggiunge alla precarietà lavorativa di molti dipendenti, gran parte dei quali occupati con contratti part-time. L'attenzione è rivolta in particolare a Federdistribuzione, l'organizzazione datoriale che comprende non solo Carrefour, ma anche altri noti marchi come Ikea, Mercatò, Esselunga, Rinascente, Zara, Il Gigante, Ovs. Questa situazione ha portato allo sciopero dei dipendenti di questi marchi in tutta Italia.
L'impatto dello sciopero si è sentito anche a livello operativo: molti supermercati hanno fatto affidamento su capi reparto e lavoratori a chiamata, specialmente contattati per far fronte all'aumentato di clienti nel periodo pasquale. Questo episodio evidenzia non solo le difficoltà incontrate dai lavoratori del settore della grande distribuzione ma anche la determinazione con cui cercano di far valere i propri diritti in un contesto economico e lavorativo sempre più sfidante.