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CANAVESE - La politica locale scende in campo al fianco degli agricoltori del Canavese che ieri hanno manifestato con i trattori in strada (nelle foto). 

«Il comparto agroalimentare è importante a livello nazionale e a maggior ragione lo è in Piemonte, dove altri settori sono in affanno a cominciare dall’automotive. L’agroalimentare piemontese vale il 14,9% delle esportazioni nazionali di settore, siamo la quarta Regione in Italia per importanza - dice in merito Alberto Avetta, consigliere regionale Pd - la destra governa il Piemonte da cinque anni ormai, durante i quali questo mondo non ha ricevuto l’attenzione che merita. E la Giunta Cirio commetterebbe un grave errore se sottovalutasse questa protesta». 

«Tra il 2010 ed il 2020 le aziende agricole piemontesi sono calate del 23%, con un meno 6,9% di superficie coltivata - aggiunge l'esponente canavesano Dem - sono dati allarmanti che confermano un fatto chiaro: chi vive di agricoltura oggi fatica a ricavarne un reddito adeguato. Se si produce in perdita non si regge a lungo. E gli agricoltori piemontesi da troppo tempo spendono più di quanto ricavano dalla vendita dei loro prodotti. Se quello agroalimentare è un comparto trainante per il Piemonte, allora come tale deve essere considerato dalla politica regionale».

Con gli agricoltori anche Andrea Cane, consigliere regionale della Lega. «I nostri agricoltori ed allevatori alzano la voce contro il Green Deal e le politiche restrittive, che minacciano una intera filiera che la Lega difende da sempre. Le misure onerose e gli obblighi imposti hanno giustamente mobilitato migliaia di lavoratori al grido di "Questa non è l'Europa che vogliamo": i nostri europarlamentari parlano di un imponente atto di protesta, con oltre 1.300 trattori che hanno paralizzato le strade di Bruxelles, concentrando la loro azione nel quartiere, dove i leader dell'Unione Europea si sono riuniti per un Consiglio europeo straordinario. La manifestazione agricola ha avuto momenti tumultuosi, siamo d'accordo con lo slogan "People of Europe, say no to despotism" (Popoli d'Europa, dite no al dispotismo) ma ci appelliamo a tutti perché la tensione non ceda alla violenza».

«La vera necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni europee e gli agricoltori può sicuramente trovare risposta nel voto di giugno, ed è questo l'appello più utile che mi sento di fare ai tanti agricoltori che oggi si sono riuniti a protestare anche a Caluso - dice Cane - la Lega a tutti i livelli contesta da anni le miopi politiche europee, che stanno rovinando il futuro di tante famiglie dei nostri territori: continueremo ad essere al fianco dei lavoratori, affinché possano raggiungere l'obiettivo di garantire una filiera che da sempre è fiore all’occhiello del nostro paese e la rende unica e riconoscibile nel mondo».