Galleria fotografica

CANAVESE - In vista delle prossime elezioni amministrative sono spuntate in tanti Comuni, specie quelli più piccoli, delle liste «civetta». E' successo in diverse realtà dove era attesa una sola lista civica. Contro questa pratica si scaglia l'Uncem.

«Avevamo denunciato alla politica già molti mesi fa che l'arrivo nei piccoli Comuni di "liste farlocche", con candidati totalmente esterni ai paesi, è una stortura della democrazia. Una presa in giro per le comunità - dice Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - va messo un argine alle liste che arrivano nei Comuni totalmente esterne ad essi, con candidati che mai sono stati in quei Comuni». Arrivano per caso, spesso con liste di partiti, o che si rifanno a partiti, ma anche civiche, costruite in batteria per diversi centri al voto di un medesimo territorio.

«Un danno per tutti - aggiunge Bussone - anche per i candidati del paese, che lo vivono e lo costruiscono da sempre. Come avviare al problema? Uncem lo dice da tempo. Introducendo un numero minimo, dieci o quindici, di firme anche nei paesi più piccoli. Così si isola chi arriva solo per strani tornaconti, come permessi per impegno amministrativo o qualche particoalre mira di conquista. È una questione di democrazia da affrontare al Viminale. Anche i Prefetti siano con Uncem nel chiedere una azione politica per salvaguardare i Comuni».