CHIVASSO - Il sindacato regionale Nursing Up Piemonte e Valle d'Aosta torna ad alzare la voce sulla situazione dell'Asl To4 in relazione agli orari di infermieri e Oss e al loro cambio turno. In pratica, secondo il sindacato, non esiste una parità di orario tra infermieri e Oss con i primi che hanno un orario di entrata e uscita diverso dagli operatori che entrano dopo ed escono prima. Ciò rende impossibile un corretto passaggio di consegne a cui tutti partecipino e la conseguente comunicazione, anche agli operatori sociosanitari, delle informazioni sulla sicurezza dei pazienti e sulle necessità dei pazienti fragili.
Su questo argomento, dopo avere appurato che l’Asl To4 ha provveduto a prendere decisioni su una modifica degli orari che non risolve questa pressante necessità, «in un presunto accordo che non ci ha visti né convocati né partecipi - spiegano dal Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie - abbiamo inviato una diffida ufficiale a bloccare ogni iniziativa fino a che ogni decisione non sarà stata concordata anche con la nostra rappresentanza sindacale. In assenza di un riscontro immediato da parte della dirigenza dell’Asl To4, siamo pronti ad intraprendere le vie legali».
Il Segretario Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri, assieme al Segretario Provinciale Nursing Up di Torino, Roberto Aleo, e al Segretario Aziendale Nursing Up dell’Asl To4, Marco Boccacciari, ribadiscono: «Chiediamo di essere immediatamente convocati da parte della dirigenza dell’Asl per porre rimedio alla questione dell’omogeneità di orario tra infermieri e Oss, necessaria affinché il passaggio di consegne, in cui vengono trasmesse informazioni fondamentali per la cura dei pazienti, possa avvenire in modo corretto. L’atteggiamento dell’Asl, con l’applicazione di orari bizzarri che non tengono conto delle prescrizioni del contratto, che riguardano solo una parte degli operatori in alcuni plessi, e che hanno palesemente violato il rispetto delle “relazioni sindacali”, ci ha portato a dover inviare una diffida ufficiale. Troviamo alquanto singolare che dopo dieci anni in cui nulla è stato modificato, oggi vengano messi in atto questi maldestri cambiamenti, senza alcun confronto con chi rappresenta infermieri e Oss. Se in tempi brevissimi non si affronterà la questione nei termini e nei modi corretti siamo pronti a porte l’azienda davanti al giudice».