LEINI - Conciliare i tempi della vita con i tempi del lavoro, le esigenze personali e familiari delle donne - in primis la cura e l’educazione dei figli - con un impiego stabile e di qualità, attraverso azioni collaborative di welfare aziendale e di comunità, nell’ambito di un sistema territoriale integrato. Sono ambiziosi gli obiettivi del progetto “Tilde - Territori che Integrano Lavoro, Donne ed Educazione”, promosso dall'Unione NET con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. E' frutto della co-progettazione di 13 enti del terzo settore e due istituti scolastici, ai quali si è aggiunta una rete di enti sostenitori. 

Il progetto si rivolge, con azioni mirate, a 150 donne che desiderano migliorare la propria situazione occupazionale e conciliare i tempi di vita e di lavoro attraverso l’inserimento dei figli in percorsi aggregativi ed educativi di qualità. Allo stesso tempo, a partire dal lavoro sul campo, si pone l’obiettivo di strutturare risposte di rete potenziando il welfare di comunità nei 7 Comuni che fanno parte dell’Unione dei Comuni Nord Est Torino: Borgaro, Caselle, Leinì, San Benigno Canavese, San Mauro, Settimo e Volpiano. L’idea nasce dalla consapevolezza di Unione NET e dei partner, impegnati attivamente nello sviluppo di una cultura di parità di genere, che le donne sono, ancora oggi, le più penalizzate nella gestione dei carichi familiari. Nello specifico, le condizioni richieste alle donne per entrare nel progetto Tilde sono un Isee non superiore ai 30mila euro e almeno un figlio minore a carico. Il progetto, che sarà attivo fino a dicembre 2025, si svilupperà su tre livelli. 

Primo, il miglioramento del benessere occupazionale delle 150 donne coinvolte. Attraverso un lavoro di co-progettazione con la figura professionale del “welfare manager di caso” e nell’ottica della co-responsabilità, per ciascuna verrà studiato e applicato un progetto personalizzato in grado di favorire l’ingresso e/o la permanenza nel mondo del lavoro e di conciliarne gli impegni con le esigenze personali e famigliari. Elemento fondamentale - qui il secondo punto - è offrire ai figli minori percorsi educativi di qualità, che siano flessibili, multidimensionali e personalizzati. Il terzo livello, a lungo termine, è creare una infrastruttura territoriale permanente, tramite la sperimentazione di azioni collaborative di welfare aziendale e welfare di comunità, che resista oltre i tre
anni del progetto.

«Le donne - commenta Renato Pittalis, sindaco di Leinì e Presidente Unione - sono la struttura portante, l’inesauribile motore delle nostre famiglie e della nostra società: per loro non è sempre facile conciliare il lavoro, la cura dei figli, la gestione della casa e, se rimane, il tempo libero. Il progetto Tilde ha l’ambizione di aiutarle, soprattutto quando vivono situazioni di difficoltà, hanno figli minori e difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Per riuscirci, le istituzioni territoriali non possono che lavorare in rete con il mondo imprenditoriale e il terzo settore: in questo progetto promosso da Unione NET insieme alla Fondazione Compagnia di San Paolo, sono coinvolti aziende, associazioni e tantissimi altri soggetti del territorio. È un modello utile nel caso di specie e da replicare per affrontare in modo efficace anche altre emergenze sociali».