CANDIA - Il tema della responsabilità, penale e civile, dei sindaci per tutto quello che accade nella propria comunità torna d’attualità in Canavese. Dopo il caso dell’alto pioppo caduto nell’area Sic del lago di Candia, fortunatamente senza danni a persone, il primo cittadino Mario Carlo Mottino, ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al Ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto e al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, per attenzionarli su quando avvenuto e sui possibili risvolti giuridici del caso.
«Lunedì pomeriggio 27 marzo nell’area canottieri, complice il vento presente, è caduto un alto e vetusto pioppo bianco, con danneggiamenti alle strutture – scrive il sindaco di Candia – Sono state distrutte 13 imbarcazioni di canottaggio con danni stimati di 3O/4O.OOO euro. L’incidente poteva avere conseguenze drammatiche, visto che l’area in questione, da inizio anni ’7O, è dedicata allo sport, al turismo e alle attività commerciali. Lì quotidianamente sono presenti scolaresche e giovani atlete/i. Nella giornata in questione erano, fortunatamente, appena andati via 60 studenti di una scuola media e 40 atleti della Canoa Candia, senza contare che nel week-end precedente si era disputata una gara nazionale di canottaggio con 1.5OO atleti e numeroso pubblico. Tra l’altro l’area dove è caduto il grosso albero è quella riservata alle premiazioni, giudici gare e CRI. Ho naturalmente inviato una Iettera ai vertici politici e tecnici di Città Metropolitana di Torino, denunciando il fatto e ricordando che avevamo sin dal 2021 segnalato la pericolosità dell’albero e chiesto (invano) di poter almeno effettuare una potatura».
Ma la preoccupazione del primo cittadino Mario Carlo Mottino è più generale: «Mi sembra ci siano delle incongruenze e norme che vadano riviste nella gestione e sulle responsabilità penali all’interno dei S.I.C.. Non mi trova d’accordo che gli interventi su alberi autoctoni, vengano valutati allo stesso modo sia che gli stessi si trovino in un bosco o in un’area sportiva e turistica, tra l’altro esistente da oltre 50 anni e dove quotidianamente ci sono ragazzi che praticano sport, scolaresche provenienti non sola dalla provincia ma da tutta la regione e anche università di altre regioni (abbiamo un Centro Didattico Ambientale, con oltre 3.OOO presenze studenti/anno) oltre agli avventori dei ristoranti e semplici visitatori. I possibili rischi per l’incolumità delle persone non possono e non devono mai essere sottovalutati ed essere considerati secondari per nessuna ragione. Ritengo, che non sia accettabile che nei S.I.C., su aree di proprietà comunale, in caso di incidenti dovuti a disposizioni e/o scelte deII’Ente gestore, l’eventuale responsabilità penale sia del sindaco, quando non abbiamo la possibilità di condividere decisioni e scelte».