CANDIA CANAVESE - Per volontà testamentaria del dottor Massimo Luigi Pachiè di Candia, scomparso nel 2023 a 85 anni, è stata donata al Comune di Candia Canavese la Torre di Castiglione, ultima vestigia dell'omonimo castello. Il Consiglio comunale, nella seduta del 20 febbraio 2024, all'unanimità ha «accettato» il lascito che comprende anche un tavolo in noce stile Piemonte del XVII secolo e una credenza a due porte in noce, stile Piemonte del XVII secolo.
Il territorio di Candia Canavese fino al XIV secolo era diviso in due parti: Castiglione la parte alta a partire da Vicolo Sant'Anna in su. Candia, la parte sottostante, dalla Pieve di San Michele fino al lago. Sulla sommità della collina si ergeva il castello di Castiglione del quale rimane solo la torre. Negli anni che vanno dal 1338 a 1362 a causa delle battaglie tra le famiglie dei San Martino e dei Valperga per la contesa del territorio del Canavese, venivano distrutti parecchi castelli; uno di questi fu proprio il castello dei signori di Castiglione. Nell'aspra battaglia del 1338 fu distrutto totalmente ad eccezione della torre.
La torre, per merito della famiglia Pachiè, dal 1969 al 1972 venne ristrutturata. Per la storia che rappresenta e per la sua imponenza, quasi a controllare Candia e il suo borgo antico, è stata inserita ufficialmente nello stemma araldico del Comune, assieme alle onde del lago. «La nostra amministrazione ha riattivato alcuni anni fa (con il consenso della proprietà ) l'illuminazione della torre sostituendo il faro con luce gialla (più consona ad un monumento storico) e al Led con consumi minimi - fanno sapere dall'amministrazione comunale - per chi transita o visita Candia e anche per gli stessi cittadini, l'immagine della torre illuminata nelle notti crea un fascino di mistero delle nostre tradizioni, della nostra storia ma, soprattutto, rende ancora più bello il nostro paese».