CASTELLAMONTE - Dal cuore del Canavese e da Castellamonte fino a Kiev, durante uno dei più violenti attacchi con droni sulla città dall’inizio della guerra scatenata dall’invasione russa. Protagonista di questo viaggio è stato il consigliere comunale castellamontese, Damiano Goglio. Lo scorso 6 giugno, il giovane canavesano ha partecipato, in rappresentanza di palazzo Antonelli, ai lavori del Terzo Summit internazionale delle città europee e delle regioni, intitolato «Uniti per la pace e la sicurezza».
Con Damiano Goglio c’erano, unici italiani tra i 160 delegati provenienti da tutto il mondo invitati dal governo ucraino, anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino e vicepresidente dell’Anci nazionale, Stefano Lo Russo. Nel corso degli incontri si è discusso di cooperazione internazionale, ricostruzione e solidarietà all’Ucraina che da anni convive quotidianamente con gli orrori di un conflitto ancora senza fine. Il consigliere delegato di Castellamonte, Damiano Goglio, ha rappresentato il vero volto umano del nostro territorio e di tutto il popolo italiano che crede nella pace e non dimentica la storia. Nell’occasione, ha consegnato, rendendoli esecutivi, due importanti memorandum firmati dal Comune di Castellamonte ai sindaci di Krasnokutsk e Rohan, Iryna Karabut e Maria Kiminienko, oltre ad incontrare il direttore dell’Istituto Italiano di cultura dottor Carlo Colonnella, l’ambasciatore d’Italia in Ucraina Carlo Forosa, il console dottor Stefano Moser e numerose associazioni umanitarie e alcuni esponenti del governo ucraino per capire le reali necessità della comunità locale.
E’ stata un’esperienza indimenticabile quella vissuta a Kiev, dove non sono mancati i momenti di forte tensione: «Sono partito mercoledì 4 giugno dall’Italia – racconta Damiano Goglio – e sono rimasto in Ucraina fino a venerdì 6, quando un treno messo a disposizione per il forum dal ministero ucraino ha attraversato direttamente il confine riportandomi in Polonia. Da lì sabato 7 in aereo sono rientrato a Torino. E’ stata un’esperienza emozionante e unica. Nella notte tra giovedì e venerdì, mentre mi trovavo in hotel, Kiev ha subito uno dei più massicci e massivi bombardamenti con droni dall’inizio della guerra. All’una di notte il mio telefonino, dove era stata installata un’app che ti avvisa di attacchi nel raggio di 60 chilometri, ha iniziato a suonare. Alle due è entrata in funzione anche la sirena della città. Stavano bombardano proprio sulle nostre teste. Sono fuggito dall’hotel, c’era confusione, ero spaesato e ho visto chiaramente un drone passarmi accanto. Una donna ucraina, in fuga dal mio stesso hotel, mi ha aiutato a raggiungere un bunker sotterraneo dove ho passato la notte, senza chiudere occhio. Con me c’erano dei bambini, alcuni orfani, anziani, donne. E’ stato tremendo».
«Alle 5 di mattina di venerdì l’app ha dato il segnale “verde”, il pericolo era passato. Siamo risaliti in strada e tornati all’aperto: c’era un odore forte e acre di bruciato – aggiunge Damiano Goglio – Non l’avevo mai sentito prima. Loro sono abituati ormai a queste situazioni. Ma è logorante anche a livello psicologico. Ogni notte ci sono bombardamenti. Non si dorme spesso e volentieri. In altri posti, gli attacchi non sono solo di notte, ma anche di giorno. E’ devastante. La sofferenza che ho visto in quelle persone con i miei occhi mi è rimasta impressa. Non si può girare la testa dall’altra parte e non aiutarli. Chiedono solo pace e libertà. Non auguro a nessuno quello che stanno passando. Vivono alla giornata, sapendo che potrebbero perdere un loro caro o familiare da un momento all’altro o peggio morire. Putin e la guerra non risparmiano nessuno. Vengono colpiti obiettivi civili, parchi gioco, hotel. Ne sono stato testimone».
In occasione del forum internazionale, Krasnokutsk ha conferito al sindaco della città di Castellamonte, Pasquale Mazza, la cittadinanza onoraria del Comune per aver sostenuto in questi anni la popolazione ucraina donando alimenti, ospitando sfollati e realizzato molte altre importanti iniziative e aiuti. «Consegnerò personalmente il documento della cittadinanza onoraria al sindaco Mazza giovedì 12 a Ceresole – conclude Damiano Goglio - quando incontreremo i ragazzi ucraini ospiti in Canavese, alla presenza del vescovo di Ivrea, monsignor Daniele Salera».