CASTELLAMONTE - In attesa da avere certezze da Roma e dal Ministero sul finanziamento di tre milioni e 800 mila euro, legato ai Piani Integrati Urbani della Città Metropolitana di Torino, per la riqualificazione dell’ex ospedale castellamontese e la sua trasformazione in centro polifunzionale per anziani e giovani, l’amministrazione Mazza mette nel mirino un altro stabile degradato e fatiscente.
Si tratta dell’ex stazione ferroviaria, che rappresentava il capolinea settentrionale della ferrovia Rivarolo-Castellamonte. Attivata nel 1887 quale tratta finale della ferrovia Canavesana, è stata soppressa nel 1986. Da allora, l’edificio abbandonato ha pagato dazio all’inesorabile passare del tempo e ai numerosi atti di vandalismo e inciviltà. Ora, nei piani dell’esecutivo della città della ceramica potrebbe diventare sede di laboratori ceramici e aule studio per il vicino Liceo Artistico.
«Con il Liceo 25 Aprile-Faccio di Castellamonte siamo una delle poche scuole in controtendenza rispetto ai numeri: stiamo crescendo – ha spiegato il primo cittadino, Pasquale Mazza, durante la live di Quotidiano Canavese dedicata alla Mostra della Ceramica - E’ evidente che all’interno di questo trend positivo di crescita bisogna puntare molto sul settore ceramica. Dobbiamo cercare di fare squadra. Se uniamo le forze di Ciac, Liceo, artigiani e artisti locali per insegnare e trasmettere i loro saperi, coordinati dal Comune magari si possono raggiungere dei risultati. E’ evidente che se ci dessero l’ex stazione sarebbe un colpaccio. Si potrebbero, nella riqualificazione di quello spazio, collocare dei laboratori di co-working ceramico, mettendo dei forni o svolgere lì dei corsi».
«E’ una delle aree fatiscenti e abbandonate della città – hanno aggiunto il sindaco insieme a Claudio Bethaz, assessore all’istruzione e alla cultura di Castellamonte - Quell’edificio non è proprietà del Comune ma c’è la nostra volontà di recuperarlo con la collaborazione degli Enti preposti. L’iter si è già messo in moto. Abbiamo fatto ufficiale richiesta alla Regione Piemonte, che a sua volta si è già attivata un anno fa con il Ministero. Siamo ottimisti. Un altro tassello è il vicino caricatore ferroviario. Con qualche altro intervento di sistemazione potrebbe essere una location perfetta per realizzare eventi, magari quando piove e si rischia di dover rimandare appuntamenti attesi e programmati da tempo. Lì ci stanno 500 persone».