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CASTELLAMONTE - Un ricordo che trova subito posto nell’album dei momenti speciali e una giornata indimenticabile anche per il Canavese. Dopo essere stata negli studi televisivi della Rai, ospite del programma «Che tempo che fa», condotto da Fabio Fazio, ed aver incontrato il Santo Padre, il viaggio di testimone della memoria compiuto da Lidia Maksymowicz, deportata dalla campagna bielorussa e internata nel campo di concentramento di Auchwitz-Birkenau quando aveva solo pochi anni, insieme alla madre, si arricchisce di un altro importante capitolo.

Mercoledì 8 marzo, a Roma, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della «Giornata Internazionale della Donna», ha consegnato alla scrittrice e attivista polacca il diploma e le insegne di Commendatore della Repubblica Italiana. Si tratta di un riconoscimento significativo per Lidia Maksymowicz, protagonista del libro «La Bambina che non sapeva odiare». Scritto da Paolo Rodari, il volume racconta la vicenda di Lidia, che è illustrata nel docufilm «70072: la bambina che non sapeva odiare», prodotto dall’Associazione La Memoria Viva di Castellamonte, in collaborazione con il Club Turati del Canavese e il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale.  

Nella capitale, insieme a Lidia Maksymowicz e alla sua assistente e artista Renata Rychlik, c'era il consigliere della Città Metropolitana di Torino e sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza. Una presenza che conferma il solido legame che c’è tra Lidia, la città della ceramica e il Canavese, dove l’attivista polacca torna spesso per incontrare i giovani. «Con grande emozione ho assistito al conferimento di una grande onorificenza, la signora Lidia Maksymowicz è stata insignita del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana. E' stato un grande onore aver rappresentato la mia amata città – ha commentato Pasquale Mazza – Nell’occasione ho avuto il piacere di incontrare nuovamente Francesco Rocca, già presidente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e ora governatore del Lazio, che era venuto a Castellamonte per la consegna della cittadinanza onoraria alla Cri. A seguire abbiamo incontrato Sami Modiano, anche questo momento è stato toccante ed emozionante. Ascoltiamo questi grandi esempi e facciamo tesoro dei loro racconti e delle loro esperienze nei campi di concentramento ma, soprattutto, ognuno lavori affinché quei tristi eventi non capitino mai mai più!».

«Ringrazio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver accolto la mia richiesta e mi congratulo con la Sig.ra Maksymowicz - ha aggiunto il deputato canavesano della Lega, Alessandro Giglio Vigna - la storia di Livia è una storia di coraggio, il fatto che una delle ultime sopravvissute a un campo di concentramento nazista abbia l’energia e la forza vitale di portare la sua testimonianza in tutta Europa è qualche cosa di incredibile. I miei complimenti anche alla Associazione “La Memoria Viva” di Castellamonte guidata dalla presidente Felicia Falletti, che nel nostro Paese funge da supporto logistico e coordina le attività di testimonianza e istituzionali della signora Lidia. Attendo con ansia la prossima visita a Roma per accoglierla con tutti gli onori del caso a Palazzo Montecitorio».