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CASTELLAMONTE - Martedì 7 ottobre nel ristorante Tre Re di Castellamonte, sede del Lions Club Alto Canavese, si è tenuta una conferenza dedicata alla conoscenza della Casa Circondariale di Ivrea. La serata informativa nata dal desiderio del presidente dell'Alto Canavese Gustavo Gamerro e del presidente del sodalizio di Ivrea Claudio Roviera di far conoscere ai soci dei due club questa realtà carceraria presente nel territorio canavesano con l’obiettivo di creare uno o più service centrati sui reali bisogni di questa struttura.

La serata è stata possibile grazie al coordinamento e organizzazione dei soci del Lions Club Alto Canavese Vincenzo Gurgone e Fausto Negri. Per dare un respiro più ampio all'iniziativa lionistica era presente alla conferenza anche Renzo Inghilleri, referente per i progetti a favore degli istituti penali del Distretto 108ia1 che è intervenuto dando un’informazione sulle attività che il Lions effettua nelle altre carceri di Torino e provincia. Erano presenti i relatori Alessia Aguglia, direttore della casa circondariale di Ivrea, il dottor Domenico Montauro, comandante di reparto a Ivrea e la dottoressa Sophie Charlotte Monachini, vicecomandante della struttura eporediese.

«La dottoressa Alessia Aguglia presente nell'istituto di Ivrea come direttore da circa due anni, si è soffermata sulla caratteristiche del carcere, che accoglie circa 280 detenuti, e sulle modalità gestionali che tutti i giorni, 24 ore su 24 obbligano tutto il personale carcerario a provvedere alle necessità della struttura e dei detenuti - spiegano dal Lions - Ha inoltre evidenziato il fatto che questo carcere si caratterizza come un quartiere cittadino dentro una realtà canavesana che nel corso degli anni è molto cambiata ma ha voluto sottolineare di essere rimasta piacevolmente colpita dal fatto che la cittadinanza si sia interessata alle condizioni dei detenuti che vivono- in questo carcere. Il dottore Domenico Montauro e la dottoressa Monachini hanno invece evidenziato gli aspetti operativi legati ai compiti della polizia carceraria nel carcere, complice un sottodimensionamento del personale, tutto rimane di difficile gestione».

Nella serie degli interventi della serata il socio dell’Alto Canavese Francesco Diemoz ha fornito un suo contributo intervenendo sulle procedure operative delle guardie carcerarie evidenziando il fatto che mentre la realtà canavesana sia molto cambiata nel corso degli anni, la realtà carceraria e la vita nel carcere non siano cambiate da quando lui, per scelta, decise di effettuare il servizio di leva come guardia carceraria proprio nel carcere di Ivrea. A completamento dell’intervento la dottoressa Aguglia ha affrontato il tema delle necessità del carcere evidenziando i problemi legati alle strutture legate alla socializzazione, agli arredi e al vestiario dei detenuti. Per affrontare meglio la progettazione degli interventi è stato deciso che una rappresentanza dei due Club Lions, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, effettuerà una visita al carcere finalizzando questa alla scelta dell’individuazione dei service che i due club potranno creare.