Galleria fotografica

CASTELLAMONTE - Bicchiere mezzo vuoto. Nei giorni scorsi, il consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Piemonte. Arriverà, quindi, sul nostro territorio, su proposta del ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, un tesoretto da 17 milioni e 700mila euro. Serviranno, nei piani del Governo Meloni, per i danni causati dal maltempo tra il 15 e il 17 aprile scorso. Non basta, però, per Pasquale Mazza, primo cittadino di Castellamonte, una delle città e zone più colpite dalle forti piogge di quei terribili giorni.

«Lo stato d'emergenza è un provvedimento della durata di 12 mesi per permettere alla Regione Piemonte di predisporre gli interventi più urgenti – spiega il sindaco della città della Ceramica – Bene, ma non benissimo. Per non dire: male. Erano stati chiesti 64 milioni di euro e ne sono stati stanziati solo 17 e 700. Mi dicono che forse ne arriveranno altri, ma senza raggiungere la soglia di quanto richiesto originariamente per coprire i danni ingenti subiti ad aprile scorso a causa del maltempo. Come lo spieghiamo ai nostri cittadini? Quelli che vedono la tassa rifiuti aumentare per le accise e poi leggono di miliardi finiti in opere faraoniche, come il Ponte sulle Stretto di Messina, o in spese militari, mentre viene detto loro che non ci sono i soldi per lo stato d'emergenza. Davvero, non capisco».

«Ci sono, poi, tutti i privati che hanno avuto delle criticità – puntualizza Pasquale Mazza – Hanno diritto anche loro di avere delle risposte. Questi sono i temi sul campo. Per questo faccio un accorato appello ai colleghi sindaci, agli amministratori di Città Metropolitana, agli esponenti della Regione Piemonte fino ad arrivare al presidente, Alberto Cirio. Facciamo capire a Roma, che qua servono tutti quei soldi, solo per lo stato di emergenza. A Castellamonte, inoltre, dobbiamo ancora sistemare decine di frane. Anche su questo attendiamo delle delucidazioni, perché i cittadini mi chiedono conto e io devo, giustamente, dare loro delle risposte».