CASTELLAMONTE - Nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Castellamonte si è discusso della richiesta presentata da Agrigarden Ambiente per utilizzare i terreni, acquistati a valle del sito di Vespia, per realizzare una nuova cava. Si tratta di un’iniziativa utile, secondo l’azienda che gestisce il sito, ad ovviare al problema dei 6mila camion in transito in zona per il «capping» e di un’attività estrattiva finalizzata ad accelerare la procedura di copertura.
Lunedì 10 marzo, il parlamentino castellamontese, guidato da sindaco, Pasquale Mazza, ha approvato all’unanimità, con i voti favorevoli di maggioranza e opposizione, la decisione di chiedere che il progetto della nuova cava sia sottoposto alla valutazione ambientale strategica. Come si legge nella pagina internet del Ministero dell’ambiente, la «Vas» è un’autorizzazione specifica che «persegue la finalità generale di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi, nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica».
L’esecutivo Mazza non ha mai fatto mistero della sua contrarietà alla cava, prendendo da subito una posizione netta in merito. «Per noi – hanno spiegato l’assessore, Patrizia Addis, e il sindaco, Pasquale Mazza, in consiglio – è importante che sia effettuate sia la “Vas”, sia la “Via” che nasce come strumento per individuare, descrivere e valutare gli effetti di un progetto su alcuni fattori ambientali e sulla salute umana. Sono due strumenti “in trasparenza”, consultabili e accessibili da tutti, che fotografano in modo puntuale la situazione del nostro territorio e in particolare di quello oggetto del progetto preliminare presentato da Agrigarden. Ci fa piacere che il consiglio si sia espresso all’unanimità su questo punto, confermando così quanto detto nel corso dell’assise pubblica tenuta alcune settimane fa a Campo Canavese».