CASTELNUOVO NIGRA - A 48 anni dalla scomparsa per mano delle Brigate Rosse, questa mattina, attraverso i social, il Comune di Castelnuovo Nigra ha ricordato la figura del concittadino Fulvio Croce.
«Prima di sparare gli assassini lo chiamano "Avvocato!". Fulvio Croce fu atteso nell'androne dello stabile ove aveva sede il suo studio in Torino il pomeriggio del 28.04.1977 e assassinato con cinque colpi da parte di un comando di brigatisti - scrive il Comune - il sindaco e l'amministrazione comunale ricordano l'anniversario della morte del nostro concittadino che si è distinto nell'assolvimento dell'incarico, per il profondo impegno, l'appassionata dedizione e l'alto senso morale in un momento particolarmente delicato per l'integrità delle istituzioni. L'avvocato Fulvio Croce ha sacrificato la propria vita in difesa dello Stato democratico».
Nato a Castelnuovo Nigra nel 1901, fu avvocato penalista e presidente dell'Ordine degli Avvocati di Torino. Il suo nome è legato soprattutto al processo alle Brigate Rosse nel 1976, durante gli anni più duri del terrorismo politico in Italia. Il caso che lo rese celebre fu il processo ai membri delle Brigate Rosse, accusati di sequestro, omicidio e attività eversive. Gli imputati rifiutarono la difesa d'ufficio e minacciarono chiunque si fosse prestato a rappresentarli. In quel clima di paura, Fulvio Croce si assunse personalmente il compito di nominare e coordinare i difensori d'ufficio, come richiesto dalla legge, difendendo il principio che ogni imputato ha diritto a un processo equo.
Nonostante le minacce dirette, Croce non si tirò indietro. La sua scelta non fu solo un gesto di legalità, ma un atto di vero coraggio civile. Il 28 aprile 1977, all’uscita dal suo studio a Torino, fu assassinato da un commando delle Brigate Rosse. Aveva 76 anni.