CASTELNUOVO NIGRA - Futuro incerto per i piccoli Comuni di montagna. L'allarme arriva dalla Cgil: se ne discuterà il prossimo 14 ottobre, dalle ore 9, nel salone comunale di Castelnuovo Nigra. L'iniziativa è stata presentata questa mattina a Cuorgnè. All'ordine del giorno, innanzitutto, sanità e trasporti. Ma, secondo il sindacato, è venuto il momento di mettere da parte i campanili per tentare di lavorare insieme e, in questo modo, contare di più.
«Difendere i piccoli Comuni è una battaglia di civiltà per le nostre montagne - hanno spiegato i sindacalisti intervenuti alla presentazione dell'evento - se non interveniamo per tempo rischiamo di veder morire interi paesi». La Cgil, per le sue proposte, partirà dalla fotografia attuale del territorio canavesano dove, al momento, su 103 Comuni dell'area eporediese e Canavese occidentale, ben 61 sono sotto i 1000 abitanti. In queste realtà, che contano complessivamente 31mila residenti (su circa 160 mila di tutta la zona), manca un po' di tutto: trasporti, strade, persino i medici di famiglia.
E le prospettive future non sono rosee: in questi paesi, infatti, solo il 6% della popolazione è compresa tra zero e nove anni. Una percentuale che sale solo fino al 17% per quel che riguarda la fascia d'età 10-29 anni. L'evento del 14 ottobre, oltre ad aprire un dialogo con le amministrazioni locali, servirà a mettere nero su bianco alcune proposte e per coinvolgere nella salvaguardia dei micro Comuni di montagna anche Città metropolitana e Regione Piemonte.