CERESOLE REALE - In occasione dell’annuale appuntamento con la «Biking Gal», la provinciale 50 per il Colle del Nivolet sarà chiusa al traffico motorizzato sabato 21 giugno 2025 dalle ore 9 alle 15. L’evento, ormai consolidato tra gli appassionati della mobilità dolce e della montagna, ha registrato oltre 300 adesioni, confermando un crescente interesse per le iniziative di fruizione sostenibile dell’area protetta.
Nel frattempo, prosegue il percorso verso la regolamentazione dell’accesso, avviato dal Parco Nazionale Gran Paradiso in collaborazione con gli enti territoriali. Nei giorni scorsi, tutti i membri della Commissione tecnica, formata da Città Metropolitana di Torino, Regione Valle d’Aosta, Comuni di Ceresole Reale e di Valsavarenche, hanno sottoscritto il verbale della riunione del 15 maggio scorso, approvando l'impostazione del progetto che prevede l’introduzione di una Carta dei servizi per l’accesso al Colle durante i periodi di maggiore affluenza. La Commissione ha evidenziato alcune criticità da affrontare nella definizione dell’Accordo di collaborazione, ma ha condiviso la necessità di una regolamentazione sperimentale volta a tutelare il delicato equilibrio ambientale dell’area.
A tal proposito, oggi stesso il Parco trasmetterà a tutti gli enti coinvolti una bozza di Accordo quadro di collaborazione, che prevede, tra le principali misure, l’attivazione sperimentale della regolamentazione, con chiusure al traffico previste nei due fine settimana finali di luglio e dal 2 al 31 agosto (tutti i giorni). L’accesso sarà consentito ad un numero definito di automezzi previo acquisto di una Carta dei servizi, che includerà la possibilità di parcheggiare lungo la provinciale 50 oltre a servizi, visite guidate e informazioni utili per una fruizione consapevole dell’area protetta.
«Nel caso in cui i Comuni interessati, la Città Metropolitana di Torino e la Regione Valle d’Aosta recepiscano la proposta in tempi utili, sarà possibile procedere all’attivazione nella stagione estiva alle porte, come auspicato da più parti e secondo la proposta formulata dal Parco. Il percorso condiviso rappresenta un importante passo avanti verso una gestione coordinata e sostenibile della mobilità in alta quota, nel rispetto delle esigenze del territorio e dell’ambiente montano», fanno sapere dall'Ente Parco.